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Come evitare che gli sviluppatori lucrino sulla passione per i trofei?

Molti, moltissimi degli utenti affezionati al sistema dei trofei coltivano questa passione con dedizione. A volte però si alcuni cacciatori puntano solo all’ottenimento del famoso trofeo di Platino, anche se a volte si sforzano di giocare. Per alcuni conquistare il trofeo più prestigioso è l’unico fine del gioco, ma non dovrebbe esserlo. In fin dei conti è la storia che deve far godere di un titolo, non la ricompensa per il suo completamento. Abbiamo quindi deciso di parlarne, cercando di capire come evitare che gli sviluppatori lucrino sulla passione per i trofei.

Sin dall’introduzione delle coppe virtuali qualcuno ne è stato irrimediabilmente rapito. Si faceva a gara a chi completava tutte le richieste degli sviluppatori, anche le più assurde, per ottenere l’agognato Platino. C’è chi è arrivato a comprare due, tre, quattro console, numerosi gamepad e molto altro. Persino più copie dello stesso gioco, necessarie per poter “auto-boostare” alcuni trofei multiplayer rognosi o lunghi.

Negli ultimi anni, alcune aziende hanno fiutato l’affare in questa passione per le ricompense PlayStation. L’attuale mercato, infatti, non fa nulla per cercare di mettere una pezza alla questione. Il recentissimo annuncio di Press X for Trophies (ora addirittura apparentemente rimosso dallo Store) ha fatto clamore e ne è l’emblema. Il titolo dice tutto, e non fa nulla più di quanto facevano già da tempo alcuni sviluppatori ed editori: speculare sulla voglia e necessità di accumulare trofei. Ma potremmo citare altri titoli come Snow Journey, che possiede un platino di un minuto, o addirittura Welcome to Jane’s Story in the World of Project: Summer Ice che regala il platino in soli cinque secondi.

Come evitare che gli sviluppatori lucrino sulla passione per i trofei

Cosa fare, quindi?

Come invertire quindi la tendenza? Evitare prima di tutto comportamenti che vadano a stimolare e a dare feedback positivi a questi sviluppatori. È eticamente ingiusto che alcune realtà aziendali vadano a creare prodotti scarsi, scadenti o volutamente pessimi solo per soddisfare il desiderio di pochissimi. Se si guarda la questione da un punto di vista del giocatore, è giustissimo stare a distanza da tali titoli. Il possesso di molti trofei di Platino non fa di noi persone migliori. Non ci rende nemmeno giocatori migliori, soprattutto se questi trofei sono letteralmente regalati. Diventeremmo più bravi se fossimo messi davanti a sfide, giuste e impegnative, che poi sono remunerate con la coppa virtuale.

Se però la questione viene vista al contrario, da un punto di vista aziendale e quindi del profitto, la cosa cambia. Facciamo un esempio. Se uno sviluppatore crea un gioco pessimo in un solo giorno e lo pubblica con una lista trofei che dà il Platino in 10 minuti, viene acquistato da 1000 persone, avrà ottenuto un profitto? La risposta è sì. Ipotizzando a 100 euro al giorno il costo dello sviluppatore, 1,5 euro il costo del gioco e 50% la commissione per Sony, si ottiene che il profitto del gioco è ben 650 euro dopo i primi 1000 acquisti. Tutto questo lavorando un solo giorno. Immaginate ora questa cosa ripetuta nel tempo, su una scala molto più grande e avrete un’idea dei margini che esistono.

Valutate bene le vostre azioni

Quello che bisogna sempre ricordare è che è giustissimo seguire le proprie passioni, ma è anche altrettanto sbagliato lasciarsi prendere dalla smania di far numero. Ottenere l’intero set di trofei di un gioco deve essere un’attività che si fa per il piacere e per dare merito al titolo, senza cambiare la prospettiva. Mai dovrebbe essere messo prima l’ottenimento dei trofei rispetto al gioco. Al tempo stesso, mai si dovrebbe evitare un gioco a causa di un Platino particolarmente lungo o complicato. Ogni gioco merita assolutamente di essere giocato, se ne vale la pena.

Quello su cui vogliamo farvi riflettere è che tutto va fatto con la giusta moderazione, senza essere esagerati. Il trofeo di Platino deve essere sempre un “di più” rispetto al gioco, e mai una cosa che venga anteposta a tutto il resto. Se dovesse essere così il vostro modus operandi, allora cercate di fermarvi. Fate una introspezione e poi valutate se va bene così per voi. Non siamo noi a dovervi dire quello che è giusto o sbagliato, ma consigliamo di mettere sempre prima l’esperienza a tutto il resto. Rischiereste, altrimenti, di perdervi certi capolavori che potreste rimpiangere.

Voi come vivete la vostra passione per i videogiochi? Guardate prima i trofei? Credete siano una caratteristica importante? Fatecelo sapere nei commenti!

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Andrea Pasqualin
Classe '90, nato e cresciuto tra benzina e gasolio, è il classico "petrolhead". Si è umilmente autoproclamato "Re dell'Universo Racing presso PlayStationBit". Platinatore incallito, attualmente è il redattore della rubrica "Racconti di Caccia", si dedica inoltre a ricerche su Platini facili e/o ultra rari, per bullarsi con gli amici. Appassionato di tutto quello che corre e vola, sta vivendo il suo sogno scrivendo di videogiochi e pensandoci dalla mattina alla sera. Nei momenti liberi guida la sua moto supersportiva e si diverte a spaventare le vecchiette ai semafori.