Seppure in maniera indiretta, la disputa legale tra Microsoft e la FTC nell’ambito dell’acquisizione di Activision Blizzard King da parte della casa di Redmond ha fatto emergere più retroscena e possibili anticipazioni su Sony. Non solo la presunta fascia di prezzo di Project Q, ma dai documenti ufficiali sono emersi i costi di sviluppo che hanno richiesto The Last of Us Parte II e Horizon Forbidden West.
La scoperta è avvenuta in particolare da una specifica parte dei documenti, i cui dati sensibili avrebbero dovuto essere oscurati. Essendo stata però fatta a penna, tale azione ha concesso di sbirciare tutte le informazioni. Si viene così a scoprire che lo sviluppo del gioco di Naughty Dog prese il via nel 2014 (la fonte parla di 80 o 90 mesi occupati, il numero non è di facile comprensione), cioè a un anno di distanza dal lancio del primo The Last of Us per PlayStation 3. 200 sono le persone fisse che hanno lavorato a The Last of Us Parte II, mentre 220 milioni circa è il costo complessivo, a cui aggiungere le spese legate al marketing.
Situazione non dissimile per Horizon: Forbidden West, la cui realizzazione iniziò nel 2017 (a breve distanza dal lancio del primo capitolo), concludendosi con una spesa di 212 milioni di dollari. Nei momenti di massimo impegno, lo sviluppo richiese trecento professionisti fino al 2022, momento in cui i lavora si sono conclusi. In seguito alla diffusione di questo errore, Sony ha chiesto e ha ottenuto la rimozione di tutti i documenti del processo.
