I Am Dead – Recensione

Sviluppatore: Hollow Ponds, Richard Hogg Publisher: Annapurna Interactive Piattaforma: PS4 Genere: Punta e Clicca Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Le persone sono limitate dal tempo, i ricordi no“.

La frase, pronunciata da uno dei protagonisti di I Am Dead, presenta perfettamente il tema centrale della piccola produzione indipendente. Plasmata da Richard Hogg e Hollow Ponds, questa deliziosa avventura all’insegna della nostalgia e della speranza è edita da Annapurna Interactive, publisher che ha nel tempo dimostrato la capacità di avvistare sui propri radar ottimi indie, come Outer Wilds o What Remains of Edith Finch.

Di opere che hanno come protagonista un fantasma ce ne sono tante, ma ciò che rende realmente delizioso I Am Dead è la caratterizzazione dei propri personaggi. Le ambientazioni, le musiche, l’obiettivo ultimo e la capacità di rendere piacevole una caccia al tesoro, tutto si unisce fino a creare qualcosa di realmente godibile e pronto a far emozionare il videogiocatore. Ma mettetevi comodi, Morris Lupton è pronto a farvi da accompagnatore sull’isola di Shelmerston.

Biglietti, per favore

Benvenuti a Shelmerston, piccola isola del Nord Atlantico abitata da pescatori, uomini-pesce e altri umanoidi, che insieme convivono pacificamente accogliendo turisti da ogni dove. Tra le attrazioni dell’isola-cittadina, spicca un museo una volta gestito da ben amato Morris Lupton, che sarà il protagonista e la voce narrante del gioco. Venuto a mancare recentemente, i giocatori controlleranno dunque il fantasma del custode del museo, che con la sua arguzia e ironia accompagnerà i giocatori in questa “caccia al tesoro” alla ricerca del nuovo guardiano dell’isola. Si, poiché il vulcano che caratterizza il posto sta per eruttare e la vecchia guardiana, ormai senza forze, ha bisogno di qualcuno che prenda le sue veci. Chi meglio di chi conosce qualsiasi segreto e abitante, defunto e non, dell’isola può intraprendere questo viaggio?

Accompagnato, dunque, dalla sua fedele cagnolina, morta anch’essa, Morris inoltrerà il giocatore nei luoghi caratteristici dell’isola, facendo fare la conoscenza dei segreti e degli abitanti, cercando di recuperare le anime dei possibili candidati prima che si apprestino alla traversata verso l’aldilà. Avviati, quindi, verso questa corsa contro il tempo, Morris e Sparky dovranno trovare un nuovo custode prima che il vulcano erutti e cancelli via l’isola dal pianeta. Ma anche con questa minaccia praticamente dietro casa, nulla vi impedirà di godervi l’aria del posto ed esplorare ogni piccolo angolo, con tutta la calma e la minuzia che vorrete. Ah, che bello l’odore della salsedine!

“Tocca tocca qui, tocca tocca là”

Oltre che un’avventura fortemente narrativa, I Am Dead ha un’anima da punta e clicca. L’obiettivo primario del gioco sarà quello di scavare nei ricordi delle persone ancora vive per richiamare l’anima del possibile candidato a essere custode dell’isola. Una volta sondati i ricordi bisognerà muoversi nell’ambiente di gioco per ritrovare alcuni oggetti speciali. All’inizio risulterà tutto un po’ complicato, con la telecamera che darà qualche problema, ma nulla di realmente ostico. Probabilmente giocare con mouse e tastiera potrebbe rendere il tutto più godibile ma, pad alla mano, l’esperienza sarà comunque interessante.

Muovendosi quindi nell’ambiente di gioco sarà possibile controllare anche l’interno di oggetti, scompartimenti, armadietti, pur di trovare quello che si sta cercando. Sparky, in alcuni punti, inizierà anche ad abbaiare per farci notare la presenza dei Grenkins, piccoli esserini che saranno come dei collezionabili.

Una volta richiamata l’anima del defunto non ci basterà fare altro che liberare la cagnolina di Morris e lanciarla all’inseguimento dei frammenti che andranno a ricostruire il corpo del personaggio, avviando poi una classica scena di dialogo da fine missione. Sempre ricco di umorismo e spunti per pensatori, i dialoghi in I Am Dead sono probabilmente una delle cose più belle del titolo, insieme ai suoi strani personaggi.

“Sapore di sale, sapore di mare”

C’è da dirlo, per i videogiocatori più sognatorie e che riescono a far entrare mente e corpo in una qualsiasi opera, I Am Dead potrebbe essere un toccasana per l’udito e la vista. I suoni del mare, le musiche, la coloratissima grafica cartoonesca, tutto ciò è capace di trasportare il videogiocatore a Shelmerston, insieme ai suoi abitanti e ai turisti. Non vorrete mai far smettere Morris, che sarà la guida turistica, di parlare con quel suo accento britannico e la sua conoscenza enciclopedica del posto. Quasi come ascoltare i racconti di un uomo di mezza età seduti sul divano accanto al focolare acceso.

Il titolo di Annapurna ha una capacità assurda di farvi entrare letteralmente in questa cittadina fittizia, facendo impazzire di gioia i vostri sensi, e facendovi anche legare, in un certo qual modo, a questi luoghi e ai personaggi, prendendo a cuore la missione di Morris Lupton e Sparky per salvare l’isola.

E se un titolo è capace di questo, probabilmente gli sviluppatori hanno vinto, riuscendo a regalare un’esperienza quasi unica nel suo genere a chiunque acquisti il gioco. L’unica pecca, forse, è la scarsa durata del gioco, che si aggira attorno alle tre ore in totale. Ma per chi approva il non dilungarsi troppo, anche in questo, I Am Dead, risulta essere una perla pronta a soddisfare i gusti di chiunque.

Trofeisticamente parlando: i segreti di Shelmerston

Raggiungere la coppa di Platino in questo fantastico titolo non risulta essere particolarmente complicato. Una volta completata l’avventura principale si potrà tranquillamente ritornare nei luoghi già visitati per i collezionabili e i trofei relativi agli enigmi. In poco meno di 5 ore, il cacciatore di trofei potrà sfoggiare una nuova e scintillante coppa nella propria bacheca. E probabilmente sarà riuscito anche a emozionarsi e dare un valore intrinseco ben più grande al trofeo, oltre che a quello numerale.

VERDETTO

I Am Dead è tra quei titoli che vogliono più narrare una storia che farla giocare, la particolarità è che riesce benissimo in entrambe le cose. Il giocatore che cerca una buona storia, capace anche di emozionare, troverà pane per i suoi denti nel titolo, d'altro canto chi è più "pratico" troverà un simpatico punta e clicca da sviscerare per arrivare anche alla coppa di Platino. Musiche, ambientazioni, grafica, tutto sembra essere al posto giusto nel titolo di Annapurna Interactive. Unica nota dolente, forse, la scarsa longevità. Ma in realtà ciò che conta realmente è la qualità di ciò che viene raccontato.

Guida ai Voti

Raffaele Verde
Anche se i videogiochi sono la sua passione, fin dalla tenera età, continua, ancora oggi a cercare di capirci qualcosa, ovviamente senza riuscirci.