LEGO DC Super-Villains – Recensione

Sviluppatore: TT Games Publisher: Warner Bros. Interactive Entertainment Piattaforma: PS4 Genere: Azione Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 59,99 € Italiano:

LEGO e supereroi, un binomio che da solo sarebbe sufficiente a far saltare di gioia qualunque bambino (da zero a novantanove anni, beninteso). Aggiungeteci la formula interattiva di un videogioco con meccaniche più che accessibili e avrete una forma di intrattenimento praticamente perfetta. LEGO si è inoltrata oltre vent’anni fa in terreno videoludico e le numerose storie costruite su PC e console fanno ormai concorrenza, per diffusione e coinvolgimento, a quelle inventate con i mattoncini reali. Forte di una formula rodata, LEGO DC Super-Villains cerca il proprio spazio in una nicchia di utenza nella quale TT Games ha di fatto il monopolio ma che, per assurdo, rischia di essere satura.

L’ora dei cattivi

Senza andare troppo indietro nel tempo, ricordiamo due titoli nel 2016 (LEGO Marvel’s AvengersLEGO Star Wars: il Risveglio della Forza), due nel 2017 (LEGO NINJAGO Il Film: Video GameLEGO Marvel Super Heroes 2) e due nel 2018 (LEGO Gli Incredibili e, per l’appunto, Lego DC Super-Villains). Con buona pace di chi si lamenta delle uscite a cadenza annuale dei vari Call of Duty, FIFA e Assassin’s Creed, sembra che i giochi LEGO non abbiano timore di sovraesposizione. Probabilmente nella stessa ottica commerciale dei kit di assemblaggio, si punta alla quantità e alla varietà più che all’innovazione, forti anche di licenze importanti.

A questa tornata è la volta della DC, una collaborazione tutt’altro che inedita con LEGO, anche se una novità esiste. Dopo titoli incentrati sui buoni, sia dalle parti di Batman & co. che da quelle dei supereroi Marvel, l’obiettivo della telecamera virtuale si sposta sui supercriminali. Joker, Lex Luthor, Catwoman, lo Spaventapasseri e tutte le nemesi dei paladini mascherati di casa DC non sono più semplici bersagli o personaggi secondari, ma conquistano la scena.

Le premesse della trama e il suo sviluppo si prestano così a risvolti peculiari, che cercano in qualche modo di sopperire al costante senso di déjà-vu che deriva dal gameplay. L’evasione da un carcere di Lex Luthor e compagni, l’intervento della Justice League e la sua improvvisa sparizione a opera del Justice Syndicate, di cui solo lo smartphone di Harley Quinn (che però è scomparsa) contiene una prova fotografica: sono questi i fatti che introducono la storia e a cui non aggiungiamo altro per non rovinarla.

Proprio come immaginavi

Oltre centoquaranta sono i personaggi giocabili del titolo, tra villain ed eroi veri e propri, eppure la primissima cosa che faremo sarà costruire il nostro protagonista attingendo elementi da un editor davvero ben nutrito. Forma e colore delle diverse parti del corpo, nonché accessori, armi e poteri speciali, per dare vita a un cattivo che si affiancherà a quelli canonici e che si svilupperà nel corso della trama, assumendo un ruolo spesso determinante.

Per il resto, la struttura del gioco ha poco da aggiungere a quanto potreste immaginare se avete mai provato un titolo LEGO. Ogni missione ci fa controllare una piccola squadra di personaggi, tra i quali possiamo spostarci istantaneamente premendo il tasto Triangolo, e ci porta avanti con la storia tra esplorazione, enigmi basilari e qualche combattimento. La maggior parte delle missioni segue la stessa scaletta: situazione iniziale, accesso a un’area precedentemente bloccata grazie a una serie di azioni e all’attivazione di determinati meccanismi, boss fight.

I livelli hanno una durata medio-lunga, variabile in base a quanto decidiamo di esplorare a fondo e rompere tutto il distruttibile e in base alla velocità nella risoluzione degli enigmi (talmente semplici, per la verità, da poter essere considerati minigiochi). Come al solito, oltre a vedercela con i pochi nemici in scontri mai difficili e con rinascite infinite e indolori in caso di morte, dovremo superare fasi vagamente platform e riarrangiare i mattoncini dopo averli recuperati dalla distruzione di un oggetto. Alcuni poteri speciali, inoltre, sono richiesti per fondere metalli, accedere a passaggi stretti o sollevare oggetti, ma naturalmente i personaggi coinvolti nella missione sono dotati proprio dell’abilità che serve.

Il clima è sempre leggero e scanzonato, con l’ormai noto umorismo delle produzioni LEGO. I combattimenti sono pretestuosi, mai complicati, e l’impressione generale è quella di giocare con i veri LEGO nella nostra stanza, dove possiamo abbattere il nemico di turno con un paio di colpi e dove la soddisfazione risiede non nella battaglia in sé e nei suoi aspetti strategici, ma nel fatto stesso di averla vinta e di essere andati avanti con la storia. In questo si legge molto della filosofia dei giochi LEGO, che sono votati alla narrazione (se vogliamo infantile, ma comunque tale) e che a essa subordinano ogni altro elemento.

Smonta e rimonta

L’esperienza poco meno che centenaria di LEGO nel proporre un sistema di gioco modulare che fa della personalizzazione e del supporto alla creatività e alla fantasia il proprio cavallo di battaglia si è trasferita direttamente anche nella serie dei videogiochi. Anche LEGO DC Super-Villains non trascura il fattore rigiocabilità, al contrario ne fa un elemento legato a doppia mandata con la stessa struttura del gioco. Non è possibile, per scelta degli sviluppatori, completare un livello al 100% alla prima run e con i personaggi forniti di default.

Ecco comparire allora, al termine di un livello, la modalità di esplorazione libera che permette di rigiocare tutte le volte che lo desideriamo le nostre missioni preferite (o quelle necessarie per un determinato trofeo). Potendo scegliere i personaggi che vogliamo, possiamo recuperare oggetti nascosti dietro a ostacoli che richiedono un’abilità particolare o dedicarci senza mezze misure a demolire ogni singolo oggetto disponibile per accumulare gettoni.

Parlando di longevità, non si possono trascurare le attività secondarie a cui è possibile prendere parte nella città che fa da hub centrale, liberamente esplorabile tra un livello e l’altro. Tra gare stradali, missioni secondarie, ricerca di collezionabili e completamento di sfide specifiche avremo di che perderci nell’enorme confezione virtuale di mattoncini per decine di ore. Anche in compagnia di un amico, se vogliamo, grazie alla modalità multigiocatore in locale (anch’essa non certo inedita).

Toccare le giuste corde

Non si può negare che, difetti e ripetitività a parte, i LEGO sappiano sempre esercitare un certo, irresistibile fascino. E’ quindi facile, per il gioco, vivere di rendita in termini estetici: personaggi e ambienti sono resi con una grafica accattivante, pulita, coloratissima, che conferisce vita a criminali e supereroi e agli elementi scenografici che fanno da sfondo alle loro vicende. Accompagnati da una colonna sonora che è un’esplosione di energia, fin dall’introduzione, ci muoveremo tra i livelli e le attività collaterali con un costante senso di leggerezza, spensieratezza e soddisfazione.

Il doppiaggio italiano è impeccabile, cartoonesco ma non infantile, e ripropone voci ormai storiche e riconoscibili che ci fanno sentire a casa. Da segnalare i sottotitoli, attivabili in tre diverse dimensioni per non perdersi nemmeno una lettera, e naturalmente il comparto registico delle cutscene che è sempre spettacolare e sa quali corde andare a toccare. Insomma, TT Games e LEGO non hanno bisogno di lezioni su come rendere appetibile un proprio prodotto… bisognerebbe semmai spiegare loro il concetto di inflazione!

Sul piano tecnico, segnaliamo qualche piccolissimo bug (un furgone bloccato irrimediabilmente tra due alberi che ci ha costretto a riavviare il gioco, un crash improvviso dell’applicazione nel bel mezzo di un livello), qualche fase in cui il posizionamento della telecamera non è ottimale, il passaggio da un personaggio a un altro non sempre preciso e un sistema di guida davvero snervante. La varietà di situazioni non è grandissima, specialmente per quanto riguarda la natura degli enigmi, ma viene bilanciata dall’inserimento di fasi di gameplay meno lineari nelle quali corriamo nei panni di Flash, lottiamo su un treno in corsa o spariamo a bordo di una sorta di carro armato spaziale. Nel complesso, quindi, il gioco resta godibile e fluido.

Il “blocco” dello sviluppatore?

Avete conferma, insomma, di quanto la formula sia sostanzialmente invariata in tutto e per tutto. E’ dunque interessante soffermarsi a riflettere se sia una scelta giusta o sbagliata quella di innovare così poco nel comparto gameplay. Da una parte i giocatori più esigenti potrebbero arrivare a noia, se non l’hanno già fatto, e decidere di non acquistare l’ennesimo videogioco clone solo per seguire una trama inedita; dall’altra un fan dei LEGO o un giocatore meno radicale potrebbe pretendere che il gioco rispetti esattamente i canoni che hanno definito questo genere.

TT Games potrebbe trovarsi nella condizione di scegliere tra lo stravolgimento del gameplay (ci sarebbe poi da vedere in quale direzione, e con quali esiti) per intercettare nuova utenza e la conservazione dello stesso per non infastidire la base fidelizzata. Nel dubbio, l’impressione è che ci si sia affidati all’esperienza dei LEGO intesi come gioco fisico: i mattoncini sono gli stessi da decenni e a cambiare sono solo le loro combinazioni e le licenze ufficiali su cui si basano i set. La formula funziona e i videogiochi la replicano, e solo le vendite indicheranno se la scommessa sarà vinta.

Trofeisticamente parlando: dopo ripulisci tutto!

La lista trofei di LEGO DC Super-Villains non presenta particolari sorprese ed è più lunga che difficile. Il Platino arriverà dopo trentadue trofei di bronzo, dieci d’argento e tre d’oro. Le richieste spaziano dal completamento delle venti missioni disponibili alla raccolta di diversi tipi di collezionabili, passando per attività secondarie nell’area cittadina che fa da hub e per le consuete azioni particolari da compiere con questo o quel personaggio. La nostra guida potrà, come di consueto, accompagnarvi passo passo verso il massimo trofeo.

VERDETTO

LEGO DC Super-Villains è il più classico dei giochi dedicati ai mattoncini colorati. Inedito nell'impostazione cattivo-centrica e nella storia, ricade invece negli standard ormai arcinoti per quanto riguarda i numerosi titoli LEGO. Se state pensando a qualche meccanica di gameplay in particolare, ci avete preso in pieno: hub centrale, missioni lunghe e articolate con distruzioni, ricostruzioni, piccoli enigmi, combattimenti all'acqua di rose e rigiocabilità praticamente forzata per pulire i livelli al 100% usando personaggi diversi da quelli proposti di default. Un buon gioco, senza dubbio, ma ci si comincia a chiedere se non sia ora di innovare.

Guida ai Voti

Jury Livorati
Classe ’85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura e i videogiochi e recito dal 2004 con l'Associazione Culturale VecchioBorgo. Eterno bambino, amo la vita e guardo sempre allo step successivo, soprattutto se è più in alto del precedente. Sono grato a PlayStationBit per avermi fatto scoprire la (sana) caccia ai trofei e i Metroidvania.