Donne nei giochi Ubisoft, ex conferma anche per Valhalla: misoginia alimenta misoginia

Dopo che è emerso che i dirigenti Ubisoft volevano tagliare le protagoniste perché "le donne non vendono", arrivano altre testimonianze sul caso in Ubisoft

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Nelle scorse ore hanno fatto discutere alcuni dettagli emersi dal dietro le quinte di Ubisoft, con il giornalista Jason Schreier di Bloomberg che ha appreso da diverse fonti che la compagnia transalpina avesse deciso di ridimensionare pesantemente la presenza delle sue protagoniste femminili in corso d’opera, con la convinzione che queste ultime avrebbero avuto un impatto negativo sulle vendite.

Secondo le informazioni apprese da Schreier, ad esempio, Jacob ed Evie di Assassin’s Creed Syndicate inizialmente avevano lo stesso spazio, con il gioco modificato in seguito per ridimensionare la seconda, mentre addirittura in Origins avremmo dovuto giocare da dopo il prologo nei panni di Aya, e non in quelli di Bayek. Forse è ancora più notevole il caso di Odyssey, scritto per Kassandra come solo personaggio giocabile, ma alla quale è stato poi affiancato Alexios perché presentarsi con una protagonista «non è un’opzione», secondo la risposta dei dirigenti.

Mentre Ubisoft sta affrontando cambiamenti epocali in virtù delle denunce legate a molestie sul luogo di lavoro – che hanno portato anche alla rimozione del factotum e plenipotenziario Serge Hascoet – arriva anche un’ulteriore conferma da una ex Ubisoft, oggi in Bethesda, Marie Jasmin.

La sviluppatrice conferma pubblicamente quanto appreso da Schreier e rilancia:

Lavoravo presso lo studio di Montreal da Assassin’s Creed 2 al decimo (Origins) e posso dirvi che i dirigenti Ubisoft dicevano ‘le donne non vendono’ OGNI. SINGOLA. VOLTA. Sono ammirata dai ragazzi di Ubisoft Quebec, che hanno lottato con le unghie e con i denti per riuscire a fare in modo che Evie prima e Kassandra poi riuscissero anche solo ad esistere. Sappiate che, prima di quelle, molte battaglie sono state perse.

È probabile, insomma, che Ubisoft avesse pensato anche ad altre protagoniste di rilievo per i suoi giochi, che sono però finite tagliate perché ritenute poco vendibili.

assassin's creed valhalla

In merito al fatto che alcuni rispondano che tanto i videogiocatori sono in larga parte uomini che vogliono giocare nei panni di uomini, Jasmin spiega che è proprio per motivi come questi che Eivor donna in Assassin’s Creed Valhalla è stata svelata quasi di nascosto, con la statuetta della Collector’s e senza alcun trailer/materiale promozionale, tutti incentrati sulla controparte maschile.

Come spiegato dalla sviluppatrice:

Questa ideologia è ben visibile anche nell’ultimo trailer di Assassin’s Creed, dove la fantastica Eivor donna era presente per ben lo 0% del tempo. Avete dovuto scoprirne l’esistenza da un’immagine di una statuetta su internet. Alcuni giocatori si sono arrabbiati per il fatto che Eivor donna esiste, e siete anche sorpresi? La misoginia alimenta misoginia.

Assassin’s Creed Valhalla esordirà ufficialmente il 17 novembre su PC, PS4, Xbox One e Google Stadia. In futuro, il gioco sbarcherà anche su PS5 e Xbox Series X.

Fonte: Twitter

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