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Fallout Shelter dimostra che i gamer non 'odiano' il F2P - articolo

I giocatori hardcore non hanno un buon rapporto con il free to play. Credono che sia un modello poco affidabile e generalmente caratterizzato da prodotti di bassa qualità, destinati ad un pubblico confuso che si lascia catturare da tecniche di monetizzazione poco chiare. Roba che non fa per loro. Certo, c'è League of Legends, ma si tratta di un'eccezione. Poi c'è Hearthstone, ma anche quella... è un'eccezione. E poi quelli sono titoli PC: di certo nessuno riuscirà a coinvolgere il pubblico degli hardcore gamer con un F2P su dispositivi mobile, no? E invece sì: è quello che Fallout Shelter ha appena fatto.



Ognuno dei titoli citati è stato rilasciato ed ha immediatamente riscosso un grande successo, rendendo chiaro che le critiche fatte "a priori" al modello F2P, da parte di chi riteneva che esso non avrebbe mai potuto attecchire tra i gamer "veri", erano infondate o almeno mal dirette.



Fallout Shelter è un piccolo grande gioco. È divertente, appassionante, molto fedele alla serie originale e, non ultimo, applica il business model free to play in modo ragionevole. Al tempo stesso, però, non si può dire che non sia rivolto alla monetizzazione: forse non imporrà gli acquisti con la stessa "violenza" vista in altri titoli, ma spinge comunque i giocatori ad ottenere oggetti rari e personaggi tramite l'acquisto di "porta-pranzo" che contengono bonus altrimenti molto difficili da sbloccare con il normale gameplay. Si tratta, insomma, di un sistema non troppo diverso da quello che i giocatori hardcore trovano del tutto repellente quando viene applicato nei titoli casual.

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9 luglio 2015 alle 17:15

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