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Nobunaga's Ambition: Sphere of Influence - recensione

Può sembrare incredibile ma sono passati ben tre decenni da quanto Koei pubblicò il primissimo capitolo della serie Nobunaga's Ambition su PC. Era compilato interamente in Basic e mentre le radio trasmettevano Thriller di Michael Jackson intervallata a Sunday Bloody Sunday degli U2, uno sparuto gruppetto di giocatori giapponesi prendeva confidenza con le sue tipiche meccaniche da strategico a turni.



Il successo non fu immediato ma il passaparola fece miracoli, al punto da convincere gli sviluppatori non solo a realizzare numerosi seguiti ma anche un remake del capostipite uscito su Saturn e PlayStation oltre 10 anni dopo. Nel corso di una dozzina abbondante di giochi la serie si è evoluta non poco, mantenendo però stretti contatti con le sue origini.



Per celebrare il trentesimo anniversario, Nobunaga's Ambition: Sphere of Influence porta i suoi fan nell'era Sengoku, intorno al 16° secolo, un'epoca in cui il Giappone era diviso in centinaia di piccoli feudi costantemente in guerra tra loro. Come quasi sempre accade in queste situazioni, dal caos emerge qualcuno con un ideale di progresso, che spesso coincide con la riunificazione degli stati... ottenuta con copioso spargimento di sangue.

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15 settembre 2015 alle 16:15