Bombshell - recensione
Quando Bombshell fu ideato, non aveva nulla a che vedere col prodotto che stiamo recensendo. Già, perché inizialmente si chiamava Duke Nukem: Mass Destruction. 3D Realms, la storica casa di sviluppo di Duke Nukem, commissionò infatti il progetto a Interceptor Entertainment. Qualche tempo dopo, Gearbox acquisì l'IP di Duke Nukem da 3D Realms, che navigava da anni in cattive acque, e proprio quando Interceptor si accingeva ad annunciare Duke Nukem: Mass Destruction si scatenò il putiferio.
Gearbox citò in giudizio Interceptor per violazione dei diritti di autore e lo sviluppatore fu costretto a rivedere gran parte del progetto. Il protagonista del gioco diventò la bella ma tosta Shelly "Bombshell" Harrison, che nel progetto originale aveva solamente un ruolo di supporto al Duca. Il titolo venne cambiato in Bombshell e presentato come un action shooter RPG con visuale isometrica, probabilmente ispirato ai mostri sacri del settore, Diablo e Torchlight.
Ma veniamo alla trama: un attacco alieno colpisce la Casa Bianca il 4 luglio (Independence Day?), il Presidente degli Stati Uniti viene rapito e portato in un altro mondo. Shelly, abile artificiere, in seguito a un incidente perderà un braccio al cui posto verrà impiantata una protesi bionica che può trasformarsi in armi di vario tipo. Le viene anche offerto un nuovo lavoro, ossia aiutare la GDF (Global Defense Force) a salvare il Presidente e a sterminare la minaccia aliena.
