Arslan: The Warriors of Legend - recensione
Film che diventano serie televisive e viceversa, Anime che si trasformano in videogiochi, videogiochi che mutano in pellicole cinematografiche, franchise che estendono i loro tentacoli in più comparti multimediali... di cose simili ne abbiamo viste parecchie negli ultimi 10 anni e Arslan: The Warriors of Legend ne entra a far parte dall'ingresso principale.
Uno spin-off di Dynasty Warriors basato sull'anime The Heroic Legend of Arslan, a sua volta ispirato a una serie di novel giapponesi create da Yoshiki Tanaka nella seconda metà degli anni '80 e tutt'ora in produzione. La saga ha avuto nel tempo numerose trasposizioni in formato home video e un manga prodotto dalla mangaka di Fullmetal Alchemist, che ha portato poi alla realizzazione di una serie anime di 25 episodi.
Proprio dall'anime è tratta la storia di questo gioco, che ha ovviamente come protagonista Arslan, giovane principe di Pars, suo malgrado coinvolto in una storia di tradimenti, invasioni e misteriose figure. Proprio una di queste, Silver Mask, rapisce il padre di Arslan e costringe il giovane a partire per una missione apparentemente senza speranza. Al suo fianco c'è il fortissimo Daryun e altri valenti guerrieri, sulla sua strada un'infinita orda di soldati capeggiati da generali senza scrupoli.
