Alienation - prova
In questo momento ci troviamo a Londra e siamo appena usciti dall'evento organizzato da Sony per la presentazione della propria line-up digitale. Il primo titolo a cui abbiamo deciso di dedicarci è Alienation, ultima fatica di Housemarque, team che fino ad ora non ha mai deluso. Dopo averci fatto passare ore incollati alla PlayStation 4 e alla PSVita con Super Stardust HD, dopo averci fatto vivere la tensione di un'apocalisse zombie su scala mondiale con Dead Nation, dopo aver spopolato prima su PS4 e poi su Vita con Resogun, questo solidissimo team torna a mettersi alla prova con un nuovo twin stick shooter multiplayer.
Basta una rapida occhiata per individuare immediatamente il tocco di Housemarque in Alienation. La quantità e la qualità di effetti particellari che invadono lo schermo durante le partite è impressionante, pur non risultando mai eccessiva e dannosa per la qualità dell'esperienza. L'idea di base è quella di partire dal buon lavoro svolto con Dead Nation per creare uno sparatutto multiplayer ipnotico e capace di trasformarsi in una vera e propria droga, grazie all'integrazione di elementi simili a quelli che hanno decretato il successo di Borderlands e Destiny.
Ogni giocatore è libero di creare la propria classe personalizzata partendo dalle tre disponibili e attivando le abilità attive e passive più indicate in base all'approccio scelto. A questo, ovviamente, si affianca la scelta di un'arma adeguata al compito che si vuole svolgere in combattimento.
