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The Walking Dead: Michonne – Episode 1: In Too Deep – Anteprima Hands-on

Che sia subito chiaro: questo articolo è l'equivalente di tante recensioni di The Walking Dead: Michonne – Episode 1: In Too Deep, che potete trovare altrove sul web. Il punto è che i giochi episodici come questo (e tutte le serie Telltale) pongono un quesito che a mio parere la stampa specializzata non può ignorare: è lecito, o quantomeno giusto, recensire ogni singolo capitolo di un titolo del genere? La nostra risposta, dopo aver attentamente analizzato e discusso il problema, è un deciso “no”, pertanto, da adesso in poi, GamesVillage riserverà ai capitoli interlocutori di queste opere episodiche delle anteprime hands-on, scrivendo la recensione al momento dell'uscita e della prova dell'episodio conclusivo. Le motivazioni sono molto semplici: un titolo come questo Michonne, spin-off in tre episodi di The Walking Dead, è un unico videogioco come ogni altro, ma distribuito in maniera frammentaria per tutta una serie di legittime scelte del publisher. Se avessimo continuato a recensire ogni singolo episodio, saremmo incorsi in errori e limitazioni notevoli:



1) Avremmo assegnato un voto diverso a ogni sezione di uno stesso gioco. Non trovereste assurdo il recensire a parte ogni singolo livello di un platform o ogni area di un GdR? Ovviamente. Ed è la stessa identica cosa. The Walking Dead: Michonne è una storia interattiva unitaria, che si sviluppa in tre atti: non ci sembra giusto recensirne una parte senza capire come si evolve e si conclude.



2) Dovremmo fondamentalmente ripetere ogni volta molte considerazioni identiche, altrimenti i pezzi risulterebbero gravemente incompleti e poco comprensibili. A parte il fatto che dovrebbe essere per forza lo stesso redattore a occuparsi di tutte le mini recensioni, pena una clamorosa incoerenza della testata.





MORTO CHE CAMMINA
Chiusa questa lunga premessa, è il momento di esaminare (nella sua edizione per iPad) In Too Deep, opening della miniserie Michonne, con la quale Telltale Games cerca di alleviare il peso dell'attesa di The Walking Dead Season 3. Questa volta, messi da parte Clementine e compagni, Telltale ha scelto come protagonista della sua avventura un volto noto del celebre fumetto di Robert Kirkman: Michonne, la ragazza afroamericana che, con la sua katana, è una autentica affetta-zombi professionista, ben nota anche ai cultori della popolare serie televisiva. Inutile dire che il gioco segue vicende non narrate dal fumetto, colmando un momento di vuoto nel quale Michonne si allontana da Rick e soci. Se è vero che ciò ci permette comunque di non avere idea di quel che accadrà, resta tuttavia il problema di essere certi della nostra virtuale immortalità e incolumità: che Michonne resterà viva lo sappiamo bene, e allo stesso modo siamo certi che non perderà un arto o subirà altre menomazioni gravi. Niente di drammatico, d'accordo, ma comunque un motivo di calo di tensione, come già era accaduto in Game of Thrones, sempre di casa Telltale, dove per tutto il gioco sapevamo per certo di non poter influenzare più di tanto la trama e di non poter il alcun modo toccare le star della serie televisiva.



Michonne, la ragazza afroamericana che, con la sua katana, è una autentica affetta-zombi professionista
A parte questo, The Walking Dead: Michonne ha classe da vendere, come sottolineato dalla colonna sonora e dalla direzione artistica; non solo, il gioco mostra anche una netta evoluzione tecnica, sfoggiando modelli più dettagliati e un impatto grafico decisamente superiore rispetto alla pur valida Season 2 di The Walking Dead. L'opera, per il resto, è totalmente fedele al modello delle neo-avventure canonizzato da Telltale: la centralità della storia è assoluta, e il gameplay tradizionale è, se possibile, ancor meno presente che nelle ultime produzioni della casa americana. Le sequenze QTE (quick time events) sono discretamente frequenti, spettacolari (e più splatter del solito, come scoprirete grazie a un registratore di cassa!) ma assolutamente facili, praticamente impossibili da sbagliare a meno di addormentarsi davanti al gioco. Non un male, perché l'obiettivo è non spezzare l'esperienza di gioco, dall'inizio ai titoli di coda.





LA MISSIONE DI MICHONNE
Ma il gioco, vi starete chiedendo, che impressione fa, qualitativamente parlando? Complessivamente buona: la qualità di scrittura resta alta, senza tradire lo standard medio di Telltale, e la vicenda risulta interessante e coinvolgente, avendo a che fare anche con il tormentato passato della letale Michonne. Il problema, però, è duplice: da un lato non c'è nulla di originale o diverso rispetto a quanto visto nelle due stagioni interattive di The Walking Dead (che, peraltro, se compariamo i primi episodi, viaggiano entrambe su ben altri livelli di qualità), dall'altro il piatto è davvero poverello, perché questo In Too Deep dura poco più di un'oretta, quindi decisamente meno dei classici episodi da due ore di Telltale… va bene che è una mini serie, ma qui stiamo esagerando con il “mini”! Tre episodi così non basteranno mai a creare una trama realmente memorabile! In conclusione, speriamo che il prossimo episodio porti più carne al fuoco e tiri fuori qualche trovata narrativa di autentico spessore. Allo stato delle cose, a meno che non siate dei veri e propri malati di TWD, sconsigliamo l'acquisto sulla fiducia del Season Pass: meglio attendere ancora e capire se la mini-serie vale o meno l'investimento.



L'articolo The Walking Dead: Michonne – Episode 1: In Too Deep – Anteprima Hands-on è estratto da GamesVillage.it.

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29 febbraio 2016 alle 08:01