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In Verbis Virtus finalista al Drago d'Oro: l'intervista allo sviluppatore Indomitus

Tra i candidati alla vittoria finale del Drago d'oro italiano ci sono anche i ragazzi di Indomitus con il loro In Verbis Virtus, un progetto che ci permetterà di indossare i panni di un mago in cerca di un antico potere. Esplorando un tempio perduto, sarà possibile quindi utilizzare gli incantesimi a nostra disposizione per debellare i nostri avversari. Un progetto che ha convinto la giuria del Premio e che ci ha permesso di conoscere i fondatori del team, che ci hanno raccontato com'è nata la loro struttura.



«Lo sviluppo di In Verbis Virtus è iniziato come progetto universitario al corso di Videogame Design and Programming del Politecnico di Milano e i primi due membri del team Indomitus si sono conosciuti proprio in quella occasione. Già durante quel periodo ci siamo resi conto che il gioco aveva un potenziale che poteva essere sfruttato al di là del progetto universitario, così lo sviluppo è proseguito con l'idea di farlo diventare un prodotto commerciale. Il team si è espanso nei mesi e anni successivi al corso con l'aggiunta di persone trovate tramite forum di appassionati di sviluppo di videogiochi. Al momento il team è composto di due programmatori, due grafici e un musicista\sound-designer, e in alcune occasioni ci siamo avvalsi di brevi collaborazioni con altre persone per quanto riguarda la grafica.»



Il risultato del titolo in questione è sotto gli occhi di tutti: sono tre su quattro le nomination finali, così da esaltare non solo il complesso, ma anche i dettagli dello sviluppo:



«Siamo rimasti molto sorpresi di essere stati nominati in ben tre diverse categorie. Ovviamente siamo anche molto soddisfatti, già questo per noi è stato un grande riconoscimento. Quando abbiamo inviato la nostra candidatura non ci siamo fatti troppe illusioni ma solitamente siamo abbastanza ottimisti e la speranza di una nomination effettivamente c'era, e le cose sono andate ancora meglio del previsto.»



E il futuro di Indomitus è già scritto, almeno per quanto riguarda quello prossimo. Gli autori di In Verbis Virtus, infatti, sono già all'opera su nuovi prodotti e si preparano ad arrivare sul mercato console grazie al supporto delle piattaforme che stanno creando un ponte tra mondo indipendente e grandi marchi, come quello di Microsoft:



«Siamo già iscritti al programma ID@Xbox e sicuramente sfrutteremo quella piattaforma per i nostri prossimi progetti. Attualmente siamo al lavoro su gioco dal titolo Five Minutes Rage, un party shooter pensato per essere giocato principalmente su console.»



Infine un resoconto di quello che offre attualmente l'industria videoludica, vista dagli occhi di chi, per necessità di budget viene etichettato come “piccolo”, ma che per idee e per successi va subito a catalogarsi nell'eccellenza del nostro Paese:



«L'industria videoludica italiana ormai può competere seriamente a livello qualitativo con quelle di altri paesi, mentre è ancora molto lontana dal poter competere quantitativamente. Questo perché in Italia gli operatori del settore sono principalmente piccoli sviluppatori indipendenti e di solito il punto debole di queste realtà è proprio la promozione e la diffusione dei propri prodotti (e per noi vale in particolar modo questa affermazione). Effettivamente per sviluppare un videogioco non necessariamente servono grandi quantità di denaro se si punta di più sull'innovazione o sul raccontare storie interessanti e coinvolgenti piuttosto che su grandi quantità di contenuti e grafica fotorealistica. Considerando che l'imprenditoria italiana è da sempre caratterizzata da una grande quantità di piccole aziende, il modello di sviluppo indipendente è quello che ci si adatta meglio, ciò non toglie che bisognerà lavorare molto meglio sul lato promozionale per sfruttare appieno la crescita che il settore sta vivendo.»



L'articolo In Verbis Virtus finalista al Drago d'Oro: l'intervista allo sviluppatore Indomitus è estratto da GamesVillage.it.

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2 marzo 2016 alle 10:31