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Plague Inc: Evolved - recensione

Dopo centinaia di avventure consumate con l'unico imperativo di salvare il mondo, è finalmente arrivato il momento di distruggerlo, annientando l'intera razza umana e restituendo (forse) a Madre Natura il suo amato pianeta, debellato dall'ingombrante presenza di una specie, la nostra, che le ha troppo spesso mancato di rispetto. Nessun olocausto nucleare da scatenare hackerando i computer di tutto il mondo; nessuna invasione aliena da incoraggiare e promuovere passo dopo passo; nessun villain dotato di incredibili superpoteri da assoldare e addestrare allo scopo.



La minaccia da sfruttare e piegare per il raggiungimento del folle intento è già intorno a noi, si annida in ogni angolo del globo, quotidianamente (purtroppo) miete realmente migliaia di vittime. Ovviamente ci riferiamo a virus, batteri, spore e germi di tutti i tipi che andranno opportunamente creati, potenziati e trasmessi in ogni stato del mondo, bruciando sul tempo la concorrenza: l'odiatissima ricerca scientifica che, grazie ai suoi sforzi, può mandare all'aria il contagio e sventare l'estinzione dell'umanità.



Plague Inc: Evolved ribalta diametralmente il modo di interpretare l'intervento del videogiocatore, qui chiamato a distruggere e non a salvare, trattando non senza una certa ironia di fondo una tematica delicata e complessa come lo è la diffusione di malattie mortali. Si tratta di un gestionale che va preso con filosofia, certo, per quanto superi agilmente l'ostacolo di essere percepito come immorale, soprattutto da chi cerca "streghe" e "rock'n roll" ovunque, spalmando saggiamente link a Wikipedia utili per informarsi sulle varie patologie realmente esistenti tirante in ballo, e insegnando tra le righe come possono funzionare certi meccanismi sanitari al presentarsi di epidemie di un certo tipo.

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3 marzo 2016 alle 10:40