Samurai Warriors 4 Empires - recensione
Che Koei Tecmo e Omega Force abbiano a cuore la storia del Giappone e il genere dei musou, è ormai cosa risaputa. Tra i tanti titoli da loro prodotti troviamo la serie Samurai Warriors, una delle più famose e prolifiche coi suoi dodici anni di storia. Nata nel 2004 su PlayStation 2 e Xbox, la versione occidentale di Sengoku Musou è riuscita subito ad imporsi come un buon hack 'n' slash capace di tenere testa ad altre produzioni americane ed europee.
Dopo diversi sequel e spin-off su piattaforme domestiche e portatili, Samurai Warriors è approdato anche sull'attuale generazione di console col quarto capitolo della serie regolare, al quale è succeduto un secondo capitolo che più che un seguito era una trovata commerciale poco riuscita. Questa terza incarnazione invece, così come i precedenti titoli Empires, aggiunge una forte componente strategica oltre che alcune novità che ora andremo ad analizzare insieme.
Le modalità principale, ovvero il Conquest Mode, si sviluppa intorno alla storia di diversi personaggi, i quali poi andranno ad avventurarsi in numerosi scenari come la battaglia di Okehazama e quella di Sekigahara. Lo scopo è vincere tutti i vari scenari che il gioco propone, ma il giocatore può decidere anche di continuare ad espandere il proprio impero fino a conquistare l'intero Giappone.
