Moon Hunters - recensione
La scena indie è una delle speranze per il futuro dei videogiochi. Le idee che vi nascono sono tante, spesso innovative e, ancora più spesso, costituiscono un serbatoio di innovazione anche per produzioni a budget più sostanzioso. Dove non arrivano i costosi valori di produzione deve arrivare l'ingegno e la voglia di rischiare nuove formule e nuove ricombinazioni degli elementi di gameplay: questo è il campo di sperimentazione degli indie.
I titoli che hanno avuto successo in questo non sono molti e ogni mese spunta qualche sorpresa interessante; su PC ma anche, in qualche caso, su console. Moon Hunters è una di queste sorprese. Il look e l'atmosfera che si respira nei trailer e nel materiale promozionale del gioco è decisamente unica, sia a livello artistico sia a livello di testi. Premesse ottime, soprattutto quando si parla di titoli indie...
Moon Hunters è una sorta di RPG roguelike in cui il giocatore impersona uno dei personaggi disponibili (4 all'inizio, con aggiunte di altri sbloccabili) e si tuffa in un'avventura che è soprattutto costituita da esplorazione, narrativa e combattimento, in quest'ordine di importanza. Ogni personaggio dispone di due poteri d'attacco e uno d'evasione, affiancati da sei tratti (resistenza, spirito, forza, intelletto, fede e carisma) i cui punteggi possono crescere nel corso del gioco. Oltre a ciò si possono acquistare dei buff pagando in monete (che a loro volta potete recuperare esplorando più zone possibili).
