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Final Fantasy IX – Recensione

Dopo il clamore mediatico suscitato dai due episodi precedenti, l'ancora oggi sfruttatissimo Final Fantasy VII e il ben più serioso Final Fantasy VIII, il nono capitolo della saga venne ben accolto dalla critica del tempo ma non ricevette egual consenso dagli acquirenti. Colpa del relativo insuccesso fu in gran parte dovuto alla data del suo rilascio, avvenuto pochissimi mesi dopo il lancio della PlayStation 2, che provocò un esodo generale del bacino di utenza verso la nuova macchina e la conseguente ricerca di titoli dedicati a quest'ultima, nonostante la completa retrocompatibilità con i giochi della sua progenitrice. Il ritorno al fantasy puro con qualche contaminazione steampunk e ad uno stile grafico vicino al classico super deformed, dopo la scelta di adottare i medesimi modelli poligonali sia in fase di esplorazione che di combattimento nell'VIII (scelta poi mantenuta in ogni altra iterazione della serie), venne forse percepito come un passo indietro in relazione alla maturità del titolo, dubbio assolutamente infondato: la storia infatti, sebbene abbastanza lineare e meno ricca di simbolismi e allegorie, resta perlopiù solida e ben costruita fino alla fine, con un buon numero di colpi di scena e di momenti che sovvertono molti stereotipi comuni del genere.



SERVE UN MOTIVO PER VOLER SALVARE QUALCUNO?
Non è un caso che lo stesso Hironobu Sakaguchi consideri il IX, da lui diretto e sceneggiato, come il Final Fantasy per antonomasia, il capitolo che meglio amalgama tutti gli elementi che ritiene imprescindibili per la realizzazione di un gioco di ruolo degno di tale nome. La responsabilità della scarsa resa commerciale del titolo è insomma da ricercarsi in una combinazione di tempismo sbagliato e malintesi, che hanno portato gli appassionati a sottovalutarlo per motivi slegati al suo autentico valore, e così Final Fantasy IX è rimasto uno degli episodi meno considerati da Square nell'ottica delle riedizioni successive al suo primo lancio ufficiale. Dobbiamo perciò attendere fino ai giorni nostri per poter beneficiare di una versione PC, pubblicata a pochi mesi da quella per sistemi operativi mobile, che consente alle attuali generazioni di giocatori di vivere (o rivivere) le gesta di Gidan, Garnet, Vivi, Steiner e di tutti gli altri brillanti protagonisti delle vicende in esso narrate, esperienza che vale davvero la pena fare propria. Togliamoci subito un po' di sassolini dalla scarpa: Final Fantasy IX su PC è un porting (quasi) diretto dell'adattamento effettuato per iOS e Android, e come tale ne eredita alcune caratteristiche che in questo frangente possono risultare piuttosto forzate, come le dimensioni ingombranti dei menu, pensati chiaramente per uno schermo tattile, o l'eccessiva pulizia dell'interfaccia grafica, che sfoggia un carattere sans serif leggibile e pulito ma privo di qualsivoglia personalità rispetto all'originale. Questo non significa che i possessori di un personal computer si ritroveranno fra le mani un semplice copiaeincolla di quanto già disponibile su mobile, poiché invero la loro versione può contare su una serie di accorgimenti esclusivi sui quali mi soffermerò in seguito. Ciò detto, la nostra avventura ha inizio con una splendida panoramica sul mondo di Gaya e, in particolare, sulle torri svettanti della città di Alexandria, borgo dal sapore medioevale nel quale coesistono tranquillamente uomini ed animali antropomorfi, mentre in cielo risuona il pigro ronzio di grandi navi volanti. È proprio a bordo di una di queste che facciamo la conoscenza di Gidan, uno scaltro ladruncolo con una curiosa coda da scimmia che discute i dettagli di un audace colpo con i suoi compagni di misfatti: introdursi ad Alexandria sotto le mentite spoglie di un gruppo di artisti itineranti per poi rapire la principessa Garnet, figlia della potente regina Brahne, e chiedere un sostanzioso riscatto in cambio della sua libertà.
Final Fantasy IX su PC è un porting (quasi) diretto dell'adattamento effettuato per iOS e Android
Le cose prendono una piega imprevista quando, una volta trovatasi faccia a faccia con Gidan, la ragazza chiede espressamente di fuggire con i lestofanti per allontanarsi quanto più possibile dalla madre, la cui sete di potere ha assunto connotati preoccupanti in seguito all'arrivo di un misterioso stregone che ne alimenta i propositi di conquista, e riuscire finalmente a vedere il mondo al di fuori della gabbia dorata del palazzo reale con i suoi occhi. Come da manuale, tanto lei quanto il protagonista e tutto l'eterogeneo cast di personaggi che si unirà al loro viaggio avranno modo di svelare molti misteri legati al loro passato, in una ricca epopea costellata da vittorie e sconfitte che prevede, come fine ultimo, tanto la salvezza del mondo quanto la scoperta e l'accettazione del destino di ciascuno. L'edizione Steam di Final Fantasy IX è arricchita da un corredo standard di funzionalità: obiettivi, carte collezionabili, supporto (al momento) parziale per i controller e salvataggi nel cloud, malgrado questi ultimi siano stati implementati in maniera abbastanza insolita. Mentre infatti è possibile memorizzare fino a 140 posizioni su disco fisso, è necessario selezionare manualmente una sola fra queste per l'archiviazione online, e l'operazione risulta alquanto scomoda. Il supporto parziale per il pad invece consiste nel mancato riconoscimento della levetta analogica, anch'essa limitata agli 8 punti cardinali di base come la croce direzionale, difetto che affligge anche le conversioni di Final Fantasy VII e VIII su PC e che Square Enix non ha mai corretto. Di contro, i comandi sono configurabili tramite tastiera, che risponde con eccellente prontezza agli input del giocatore, alla quale si unisce alla perfezione il mouse: al contrario dei precedenti episodi, qui il puntatore può essere impiegato per navigare fra i menu, per spostare i personaggi sulla mappa e interagire con elementi dello sfondo o PNG, quasi alla stregua di un'avventura grafica. E' ovvio che si tratti della naturale eredità dell'interfaccia touch, ma è comunque comoda da utilizzare con una periferica analogica.



La risoluzione originale di Final Fantasy IX era quella nativa della PlayStation 1, ossia una comune 320×240 alla quale gli artwork originali dovettero adattarsi come di consueto. Purtroppo, nonostante negli anni alcuni di questi splendidi lavori siano emersi dagli archivi Square, la versione che stringiamo fra le mani utilizza gli asset del gioco di base che, a risoluzioni superiori, risultano tragicamente sgranati e, soprattutto, in netto contrasto con i modelli poligonali dei personaggi che spiccano fin troppo sui fondali prerenderizzati. Tale difetto risalta in particolar modo durante le sequenze che sovrappongono i personaggi a sfondi in movimento, a causa anche della frequenza dei video che si attesta sui 15 fotogrammi al secondo come tipico per l'epoca: sebbene la differenza fosse a malapena rilevabile su un televisore, le cose su un monitor moderno si fanno di gran lunga meno attraenti e dispiace constatare che gli sviluppatori non abbiano speso qualche risorsa per ottimizzare il framerate almeno durante il gameplay, dato che ne avrebbero giovato soprattutto i combattimenti. Parlando di risoluzione, il launcher del gioco permette di raggiungere una pregevole 1920×1080, ma il rapporto d'immagine resta fisso sui 4:3 e così i pixel in eccedenza vengono riempiti da un'anonima sfumatura grigia. Di contro, sembra che i responsabili della allora sussidiaria Square Pictures abbiano conservato i master originali dei video realizzati per il gioco, dunque è possibile ammirare le sequenze non interattive ed i filmati di intermezzo con una qualità cristallina che sulla prima PlayStation era semplicemente inarrivabile. Anche il lavoro svolto sui modelli tridimensionali è degno di nota: benché le texture dei personaggi non giocanti raggiungano a malapena la sufficienza, quelle rielaborate per i protagonisti sono encomiabili e restano gradevoli da ammirare persino a risoluzioni più elevate, un risultato notevole considerato che non si tratta di un restauro costruito da zero. E' un peccato soltanto rilevare che, come già evidenziato, la cura investita in un simile rifacimento non si sposi più tanto bene con lo scenario. Se non altro, le prestazioni restano solide anche su macchine che rientrano appena nei requisiti minimi di sistema.



E' possibile ammirare le sequenze non interattive ed i filmati di intermezzo con una qualità cristallina
Il comparto audio subisce a sua volta le conseguenze di una compressione non eccezionale, con un ricampionamento assolutamente non necessario della colonna sonora che si traduce in una resa metallica e graffiante. Lo stesso Nobuo Uematsu, che compose le musiche per tutti i Final Fantasy fino al decimo, considera quelle del IX uno dei suoi lavori migliori, perciò una versione tanto inferiore all'originale non riesce a rendergli adeguata giustizia. C'è comunque da sottolineare come Square Enix abbia rilasciato per Final Fantasy VII una patch che migliora sensibilmente la qualità dei suoi file audio, gravati dai medesimi difetti all'epoca del lancio su Steam, dunque è ragionevole sperare nello stesso trattamento anche in questo caso. Da segnalare infine la presenza di numerosi “potenziamenti” che semplificano l'esperienza con altrettante facilitazioni: si va dalla capacità di infliggere danni massimizzati con ogni attacco alla disponibilità infinita di Guil (la tipica valuta di ogni Final Fantasy) e pietre magiche (necessarie per apprendere nuove abilità), azzerando di fatto il livello di sfida già non troppo elevato del gioco. E' chiaro che, per chi vuole gustarsi il titolo così come originariamente concepito, l'attivazione di tali vantaggi va evitata ad ogni costo.



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27 aprile 2016 alle 15:21