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The Elder Scrolls Online: Thieves Guild - recensione

Bethesda si sta muovendo piuttosto bene con il suo esperimento, in buona parte riuscito, che risponde al nome di The Elder Scrolls Online. L'MMO nato da una saga che sul piano prettamente teorico non avrebbe mai potuto aprirsi in questa direzione, nonostante evidenti problematiche e difetti, accoglie e intrattiene ogni giorno una folta community che sta dando ragione al publisher statunitense. ZeniMax Online Studios, nel corso dei mesi che si sono succeduti alla pubblicazione del gioco anche su console, ha risposto a questo (inaspettato) entusiasmo dandosi da fare per ampliare l'offerta con un paio di DLC contenutisticamente adeguati e qualitativamente all'altezza delle aspettative.



Imperial City e Orsinium hanno permesso i tanti eroi di Tamriel di esplorare nuove terre e di rendersi utili alla causa, grazie a decine di quest e una quantità imbarazzante di NPC con cui dialogare e farsi arruolare per qualche missione. Thieves Guild, da questo punto di vista, si accoda ai predecessori sebbene si riveli il primo contenuto aggiuntivo che introduce sensibili innovazioni anche sul fronte del gameplay.



Acquistato il pacchetto tramite lo store in game, sarete invitati a raggiungere l'esotica città di Abah's Landing dal solito messaggero desideroso di assoldare nuovi temerari per una non meglio specificata avventura. Che qualcosa di insolito bolla in pentola, lo si intuisce non appena si posa lo sguardo sull'arabesco e ammaliante panorama che offre l'inedito scenario. Nel bel mezzo del deserto, una distesa di sabbia opportunamente intramezzata da piccole oasi verdeggianti, sorge una città degna di un racconto di Le Mille e Una Notte. Tra strade maestre ricche di mercanti, il centro abitato si sviluppa in verticale, permettendo l'esplorazione dei tetti dei palazzi, grazie ad un intricata trama di pontili e passerelle.

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29 aprile 2016 alle 10:40