Super Arc Light – Recensione
La prima domanda che mi sono posto nell'aprire la app Super Arc Light sviluppata da Code Name è stata: “bello, un gioco volutamente retro come i vecchi titoli Atari“. Sapete di cosa parlo, vero? Grafica minimale, pixel colorati e pochi altri orpelli di gameplay: su piattaforma Android, il controller è ovviamente il tuo dito, uno solo. Questo è proprio il genere di shooter che può farti arrabbiare o farti vantare con gli amici per il punteggio raggiunto, che cresce in base al numero di nemici abbattuti nel minor tempo e con meno colpi possibili. Insomma, un gioco di quelli che se lo trovi su cabinato ci spenderesti qualche moneta, anche solo per scrivere il tuo nome nella leaderboard. Super Arc Light richiama in me tutto questo e, sapete, non è molto facile riportarmi alla mia infanzia da videogiocatore, che di titoli Atari ne ha consumati in tutte le salse.
SPARARE IN VECCHIO STILE
Poi, però, sono rientrato in me, svestendo i panni di bambino entusiasta, e ho cominciato a valutare questo videogame nel contesto del panorama di titoli retro disponibili su mobile, dove nel settore la fanno da padrone i numerosi RPG fantasy free-to-play e i casual game. A dire la verità, trattandolo il più possibile oggettivamente e nonostante il gioco abbia comunque dei meriti, purtroppo non mi posso esimere dal valutare Super Arc Light per quello che è: un videogame divertente, ma che nel complesso non aggiunge nulla ai numerosi shooter vecchio stile che si trovano sul Play Store. Per giunta, non trovo edificante pagare per giocarlo anche se stiamo parlando di un solo euro. Innanzitutto, il gameplay è molto prevedibile nella sua scarna semplicità. A livello strutturale, noi comandiamo un “puntino” al centro di un campo di battaglia a spirale. Il movimento è circolare ed automatizzato, vale a dire che noi possiamo intervenire solo ed esclusivamente sul senso orario-antiorario del “puntino”, quando tocchiamo lo schermo per sparare. Ad ogni tocco si cambia dunque senso di marcia. I nemici arrivano da tutte le parti e, nel momento in cui diventano rossi, si preparano ad effettuare un attacco in stile “kamikaze”. Dunque, bisogna calcolare con esattezza dove e quando sparare per poterli centrare prima che sia troppo tardi. Si inizia con uno sparo singolo ma, successivamente, si sbloccano armi più distruttive e scudi protettivi. Nonostante il fondale scuro, i numerosi colori dei proiettili ravvivano il nostro campo visivo. Bisogna morire molte volte o fare dei punteggi alti per poter sbloccare tutte le armi, che ad ogni morte rimarranno nel vostro armamentario. A disposizione spiccano: il colpo singolo, il colpo doppio, il triplo, la raffica a corto raggio, il raggio laser, i colpi bidirezionali, le mine, e i colpi curvi che prendono traiettorie imprevedibili per i nemici. Ogniqualvolta sconfiggeremo le varie ondate di nemici, il gioco si farà man mano sempre più difficile, sempre in maniera identica ai vecchi shooter. I giocatori amanti della semplice equazione difficoltà = divertimento, troveranno pane per i loro denti. Il livello di stress è inevitabile, quindi se pensavate di rilassarvi nel vagone del treno metropolitano mentre tornate da una giornata stancante di lavoro, sarà meglio evitare. A parte la semplicità del gameplay costruito sul vorticare continuo del vostro puntatore, potreste avere in ultima analisi qualche sensazione di nausea dopo alcune partite consecutive. Nulla di grave, si intende.
Tecnicamente Super Arc Light è ben fatto, ma i tempi di caricamento iniziali e quelli tra una partita e un'altra tradiscono una certa pesantezza nello script della app. Non ha senso aspettare più di qualche secondo per caricare un gioco che dovrebbe essere leggerissimo, visto la povertà (voluta) della grafica. Questo fatto ci fa tornare immediatamente alla realtà, e cioè che Super Arc Light è un titolo che vuole solo ricordare il glorioso passato dei primi videogame. Li emula in molti passaggi della struttura, ma in tanti altri si vede che è stato costruito per essere al passo dei tempi, e magari non riuscendovi. A questo si aggiunge la scarsezza dei controlli, vista la disponibilità delle diverse UI (User Interface) che si possono implementare sui sistemi touch. La totale assenza di un qualche tipo di feature che possa caratterizzare il nostro cannoncino o le nostre armi avrebbe reso di certo le partite migliori. La mancanza di un vero e proprio pathos tipico di giochi come Missile Command per Atari 2600, in cui il senso di ansia saliva a limiti incontrollabili fino all'apocalittico game over, lo rende piatto e privo di emozioni. Perché, ricordiamo, anche gli shooter più diretti avevano comunque un qualche tipo di sottotesto, un filo narrativo da seguire che ci faceva fantasticare mentre abbattevamo pixel dalle fattezze aliene (vedi il capostipite del genere, ossia Space Invaders). Infine, c'è l'immancabile sezione social per quanto riguarda la registrazione dei propri punteggi, poiché possiamo condividere i risultati con i nostri amici oppure confrontarli con la classifica mondiale e nulla più. E questo è un altro grosso difetto: mettere un multiplayer a invito, ad esempio, avrebbe messo un po' di pepe a Super Arc Light, che proprio se giocato in compagnia di amici poteva forse esprimere tutto il suo divertimento.
L'articolo Super Arc Light – Recensione è estratto da GamesVillage.it.
