Stardew Valley - recensione
Stanchi di lavorare in una multinazionale che vi sta succhiando l'anima e togliendo ogni gioia di vivere? Mollate tutto e trasferitevi a Pelican Town, un ridente paesino di campagna a poca distanza da mare e monti, dove vi aspetta una fattoria da rilanciare. Appena arrivate capite però che "rilanciare" è un eufemismo: l'edificio principale, che è anche l'unico ancora in piedi, è una misera stanza con un letto e poco più. I campi davanti sono messi ancora peggio: rocce, cespugli, alberi...
Poco male, è la vostra nuova vita da contadini, l'avete scelta voi. Prendete i pochi attrezzi che avete e cominciate a disboscare, a zappare la terra e a piantare dei semi, che vanno anche subito innaffiati. Ed entrate così nel vortice di Stardew Valley!
Disponibile su Steam al prezzo di €13,99, il titolo è stato creato e sviluppato dal solo Eric Barone a partire dal 2012. Lanciato sulla piattaforma Greenlight di Steam, e sviluppato grazie anche all'aiuto delle community di Twitter e di Reddit, dove Barone rilasciava frequenti aggiornamenti, Stardew Valley è letteralmente esploso diventando uno dei più amati della piattaforma di Valve. Questo inaspettato successo, assolutamente meritato, ha le sue origini in una serie di aspetti, ma il principale è sicuramente la quantità di cose che si possono fare e come queste siano interconnesse tra loro.
