Stranger of Sword City - recensione
PlayStation Vita... ve la ricordate? È quella console marchiata Sony dal grandissimo potenziale, rimasto (purtroppo) spesso e volentieri inespresso. C'è chi la odia per la sua cronica mancanza di titoli Tripla A e chi invece la ama per la miriade di titoli indie e retro che può contenere, venerandola come una vera e propria sala giochi tascabile.
Il sottoscritto fa parte di questa seconda categoria e custodisce ancora gelosamente la sua PS Vita "prima versione", piena zeppa di tesori, grandi e piccoli. Tra questi ultimi, da oggi rientra anche Stranger of Sword City, uno di quei giochi che pur essendo lontani dalla perfezione hanno la capacità di catturarti e di non lasciarti più andare.
Forse non ne avete mai sentito parlare. Trattasi di un dungeon crawler più simile a Legend of Grimrock che ai vari Diablo, Sacred, Gauntlet e compagnia bella. Gli sviluppatori del team Experience Inc., che alcuni di voi ricorderanno per un altro gioco simile uscito un paio di anni fa su PS Vita: Demon Gaze, hanno condito il tutto con un lieve sapore orientale, aggiungendo alcune novità di cui parleremo tra poco.
