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Overwatch - recensione

Quando Blizzard Entertainment decide di scendere in campo per confrontarsi con un nuovo genere, per i concorrenti la vita diventa veramente dura. Gli sviluppatori californiani hanno l'invidiabile capacità di riuscire a interpretare al meglio i desideri del grande pubblico, creando poi prodotti in grado di trasformarsi istantaneamente in veri e propri fenomeni di culto.



Nel caso di Overwatch, poi, la compagnia è riuscita perfino a evitare i classici problemi dei server al day one, spina nel fianco di quasi tutti i lanci Blizzard che hanno preceduto questa spettacolare nuova IP. Sarà stato merito dell'atmosfera frizzante e sbarazzina che circonda questa nuova IP, o più probabilmente dei big money investiti nella struttura dei server, ma nemmeno l'elemento che più di ogni altro avrebbe potuto gettare qualche ombra su Overwatch è riuscito nella difficile impresa.



Dopo diverse sessioni di beta, dalle primissime ore del 24 maggio un numero incredibile di giocatori, tra fan di vecchia data, appassionati e semplici curiosi, si sta godendo quello che con tutta probabilità diventerà il punto di riferimento degli FPS multiplayer competitivi dei prossimi anni. E non certo per mancanza di concorrenti, ma proprio grazie alle sue incredibili qualità.

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26 maggio 2016 alle 12:10