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The Park - recensione

La premessa che fa da sfondo a The Park è di quelle abbastanza scontate, che per lungo tempo hanno tenuto in piedi le trame di decine di film e videogiochi horror (Silent Hill su tutti): una madre perde di vista il suo pargoletto, che guarda caso ha la bella pensata di fare un salto in un parco divertimenti che di divertente sembra avere molto poco.



Da quel momento in poi ha inizio un viaggio verso l'incubo, di quelli per i quali si ha un solo biglietto di andata. A differenza di titoli come Silent Hill, tanto per citare il più famoso, The Park utilizza una visuale in prima persona che lo fa assomigliare più a titoli come Everybody's Gone to Rapture, The Vanishing of Ethan Carter e Deadly Premonition.



In comune con il cult realizzato da Access Games e ideato da Hidetaka Suehiro, il gioco Funcom ha un comparto grafico che fin dal primo impatto non lascia certo a bocca aperta. Modelli poligonali piuttosto rozzi e texture non certo memorabili fanno pensare ad un prodotto raffazzonato, messo insieme giusto per racimolare qualche spicciolo.

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11 giugno 2016 alle 10:40