Atelier Sophie: The Alchemist of the Mysterious Book – Recensione
La saga di Atelier Shallie aveva chiuso uno dei tanti archi narrativi che Gust ha proposto in tutti questi anni, ma ovviamente quella non era la fine per la serie Atelier. A distanza di pochi anni è stato lanciato sul mercato Atelier Sophie: The Alchemist of the Mysterious Book, dando inizio a un nuovo arco narrativo con alcune feature interessanti. Sicuramente la saga Atelier non è tra quelle più blasonate, ma comunque nascondono dentro di sé dei gioellini di soddisfazione non indifferenti, anzi, per certi versi riescono anche a superare a livello di qualità pure le saghe più grosse, che sia un Dragon Quest o un Star Ocean. Imbracciato il nostro pad, ci siamo fiondati in questo colorato mondo insieme alla dolcissima Sophie, aiutandola a scoprire nuove ricette per l'alchimia e aiutandola nel viaggio alla scoperta della memoria di Plachta.
Come di consueto, alla base della storia vi è l'alchimia, nel quale Sophie Neuenmuller, una giovane alchimista, sogna di diventare brava come sua nonna, anch'essa alchimista. Purtroppo la Nonna non è più viva, ma fortunatamente la ragazza è riuscita ad apprendere alcune delle basi più importanti di questa branca, anche se, il più delle volte i risultati ottenuti sono tutt'altro che buoni, anzi, dei veri disastri naturali. Alla sua prima richiesta – una medicina che ha richiesto il proprietario di un Bar -, la nostra giovane protagonista si appellerà a un misterioso libro, che una volta trascritto la ricetta della medicina prenderà vita. Questo libro Alchemico è in grado di parlare e il suo nome è Plachta; un essere con grande conoscenza dell'alchimia, che discutendo con Sophie scoprirà che la sua memoria è stata cancellata e che per farla ritornare basterà trascrivere le ricette che Sophie scoprirà lungo il suo apprendimento. La nostra fidata compagnia di rivelerà la presenza di un Calderone della Conoscenza, che potrebbe migliorare in maniera incisiva le nostre abilità, rendendoci così una grande alchimista dalle grande potenzialità. Un aspetto che contraddistingue da sempre la saga è sicuramente la lentezza nel partire, visto che ancora una volta, prima di raggiungere il punto Focus della trama bisognerà aspettare pazientemente e proseguire di continuo verso l'obiettivo.
Ancora una volta l'esplorazione gioca un punto chiave in queste vicende, visto che per lo più, i materiali che richiedono le ricette alchemiche sono oggetti che rilasciano determinati nemici o si trovano esplorando un determinato luogo. In questo capitolo le ricette sono tutte sperimentate dalla nostra protagonista, la quale ci darà qualche consiglio nel suo diario. Più ricette e sintesi effettuiamo, e più il nostro livello aumenterà, dandoci così accesso a ricette di un livello maggiore, dato che anche questa volta vi è un livello per l'alchimia e uno per il combattimento. Le ricette principalmente si svilupperanno attraverso dialoghi, o durante l'esplorazione di una determinata zona, dando così la scintilla alla nostra protagonista che subito si appresterà a scrivere la sua idea nel diario. C'è da dire che i materiali più comuni sono acquistabili all'interno della città, dai vari venditori che saranno pronti a darci quel che ci serve. Seppure all'apparenza non sembra un titolo incentrato sulle battaglie, la cura dell'equipaggiamento sta alla base del proseguimento della storia, visto che battaglie ardue e impegnative sono sempre e comunque dietro l'angolo, pronte a fare da imboscata. Per craftare le armi o armature, basterà andare nell'apposito negozi, e utilizzando gli oggetti richiesti avremo la possibilità di personalizzare il nostro equipaggiamento che ci sarà utile durante il viaggio. Purtroppo senza missioni secondarie sarà difficile acquistare e craftare quel che vogliamo, infatti per questo vengono in soccorso dei compiti secondari che saranno proposte sottoforma di richieste all'interno del Bar, che vanno da compiti semplici come l'eliminazione di un gruppo di nemici, a missioni un po' più specifiche e che richiedono un po' di tempo, come la raccoltà di un determinato item droppabile solo da un tipo di nemico. Al tutto influisce il ciclo giorno e notte, che stavolta non determina fortunatamente il tempo a nostra disposizione come su Shallie, ma bensì funzionerà per variare il tipo di nemici presenti nei luoghi e i diversi oggetti che è possibile ottenere soltanto in una determinata fascia di orario. Come nei vecchi capitoli, per poter salvare la partita bisognerà farlo o all'interno del nostro Atelier attraverso il libro, oppure nella mappa del mondo dove non sono presenti mostri che ci impediscono tale azione.
Le battaglie c'hanno piacevolmente sorpreso, visto che è cambiato il tipo di approccio in quest'ultime, visto che sarà possibile scegliere se durante una battaglia avere un approccio offensivo o difensivo, a seconda della nostra esigenza. Durante gli scontri sarà possibile riempire una barra combo, e una volta che quest'ultima sarà piena, durante un attacco da uno dei membri del party, quasi sicuramente interverrà a darci manforte un nostro fidato alleato, ottenendo così un doppio attacco in un solo turno. Inoltre, una volta piena la ChainLink, sarà possibile effettuare un attacco finale, che solitamente sono molto devastanti contro quasi tutti i nemici. Se da una parte non c'è più il fattore tempo a metterci pressione, da un lato ci sono i punti LP, una sorta di indicatore che ci dirà quando il nostro personaggio è allo stremo delle forze, e più questi punti scendono e più le performance dei nostri eroi scenderanno, fino ad arrivare a delle statistiche irrisorie. Possiamo comunque assicurarvi che raramente si arriverà a non avere LP, anche perché la barra si ricaricherà non appena torneremo a casa, quindi in ogni caso è un ostacolo che è facilmente scavalcabile e messo lì come una nuova Feature per far preoccupare il giocatore.
Sappiamo tutti che le ost di Atelier emozionano, e anche questo capitolo non fa diversamente, anzi riesce a scavare nel profondo dell'animo del giocatore donando un emozione unica nel suo genere. Per certi versi Sophie, ha dei suoni molto più allegri di Shallie, forse anche perché quest'ultimo aveva una trama leggermente più da epilogo e che si accingeva così a una fine. Possiamo dire altrettanto per il doppiaggio inglese, riconfermandosi sempre buono, degno dei capitoli precedenti, specialmente per quanto riguarda il doppiaggio di Plachta e Sophie.
Possiamo dire che Atelier Sophie: The Alchemist of the Mysterious Book è un ottimo inizio per una saga che ancora deve avviarsi, si conferma un titolo con un ottima storyline, godibile a tutti gli amanti del genere, inoltre, a far da conforto durante il viaggio vi è una soundtrack di eccellenza, con un doppiaggio che abbellisce il tutto. Confermiamo che questo capitolo di Atelier è un ottimo prodotto, che va preso senza alcun esitazione.
