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Pac-Man 256 – Recensione

Non potevano avere idea più geniale in casa Namco, se non quella di affidare il loro più prezioso e iconico brand ad un'azienda promettente come Hipster Whale, developer dell'amatissimo Crossy Roads. Quando a settembre dello scorso anno Pac-Man 256 è uscito sui device mobili ha suscitato grande giubilo non solo tra gli addicted della pallina gialla fagocitatrice, ma anche ti tutti gli amanti degli endless game. La grande fama del prodotto, affiancata da una qualità decisamente alta per questo tipo di giochi hanno eletto il titolo a must have su mobile. A distanza di una decina di mesi, Pac-Man 256 esce su Xbox One, PlayStation 4 e PC e possiamo garantirvi che, nel frattempo, nulla è cambiato.



WAKA WAKA
È vero, Pac-Man è uno di quei titoli di cui nessuno di noi ne avrà mai abbastanza. Le sue meccaniche e il suo design lo rendono assolutamente perfetto per essere uno di quei giochi a cui poter dedicare ore senza sentirne il minimo peso. Ma prendere la sua formula e riuscire ad evolverla senza snaturarla, è un opera di ben altra caratura. Il grande pregio del lavoro svolto da Hipster Whale (portato a termine con il supporto di 3 Sprockets) è quello di aver potenziato tutti gli elementi distintivi di Pac-Man con il risultato di aver traghettato nella modernità una prodotto ormai vecchio di trent'anni. A questa miscela esplosiva aggiungete un po' di sana nostalgia del passato (sapientemente dosata) ed ecco che la bomba è pronta per essere sganciata. Ispirandosi direttamente al mitico livello 256, glitchato fino all'inverosimile, il nuovo Pac-Man sfrutta questo pezzo della sua stessa storia per tramutare l'errore in metodo. E così, come l'originale livello 256 era ritenuto ingiocabile a causa della linee di codice che invadevano lo schermo così, in Pac-Man 256 il giocatore dovrà, tra le altre cose, sfuggire ai glitch che compariranno in modo del tutto casuale. Inoltre, la principale caratteristica di questa nuova iterazione del brand è che il labirinto non è un quadro fisso, ma scorre verticalmente e la sua struttura viene generata proceduralmente man mano che il giocatore prosegue nella sua corsa. Un'innovazione che potrebbe sembrare di poco conto ma che modifica di molto la struttura base delle meccaniche. In questo modo, al solito obiettivo di acquisire il maggior numero di punti è affiancato quello di procedere verso l'alto.



A questa miscela esplosiva aggiungete un po' di sana nostalgia del passato
Perseguitato dai fantasmini e dai glitch il giocatore è infatti spinto a cercare di mantenersi sempre nella parte alta dello schermo, in modo tale da conservare una maggior libertà di movimento. E non una volta vi capiterà di dover abbandonare sul campo succosi frutti ricchi di punti poiché troppo lontani dalla posizione della nostra pizza gialla. A facilitarci il lavoro di mangiatori di palline sono stati introdotti una serie di potenziamenti che donano a Pac-Man particolari poteri. Prendendo l'omino spaziale si può sparare un raggio laser che distrugge tutto ciò che incontra in linea retta; il cubetto di ghiaccio congela e quindi rallenta Blinky, Clyde, Inky, Pinky; la bomba li fa saltare in aria e così via l'elenco procede in un gran numero di nuovi e creativi power up che possono rivelarsi molto utili sia per la difesa, sia per vedere schizzare in alto il nostro punteggio. Particolarmente spassosa e delirante è infine la modalità in multiplayer che consente di giocare con un massimo di tre compagni, trasformando lo schermo in un tripudio di colori e frenesia.



La creazione procedurale del labirinto e le numerose variabili messe in campo rendono Pac-Man 256 un gioco incredibilmente vario, soprattutto considerando la sua natura ripetitiva. Se in passato studiare i pattern dei fantasmini e i tempi di reazione degli stessi poteva portare un qualche tipo di vantaggio, oggi queste strategie sono assolutamente da escludere. La prontezza di riflessi e un pizzico di fortuna ci aiuteranno ad ottenere un punteggio dignitoso. Obiettivo raggiungibile tra l'altro solo per quelli che decideranno di dedicare a Pac-Man 256 un buon numero di ore di pratica. A completare un panorama già di per se molto appetibile si presenta uno stile estetico davvero azzeccato. Il titolo è infatti dotato di una grafica tridimensionale ma i movimenti, controllati in modo classico attraverso le 4 direzioni, sono gestiti attraverso una visuale isometrica che regala una prospettiva à la Pac-Mania completamente rinnovata, in stile 8-bit e con pixel ben in evidenza.



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24 giugno 2016 alle 14:51