Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Elite Dangerous: Horizons – Recensione

In una galassia, un'intera galassia, l'arrivo di nuovi pianeti è sempre una buona novella. Anche su Xbox One dove, a distanza di qualche mese dalla pubblicazione PC, arriva l'espansione Horizons di Elite Dangerous, simulatore di scampagnate spaziali che, nel suo genere, rappresenta una sorta di pietra miliare per gli appassionati. E anche con Horizons, Frontier Developments centra l'obiettivo di rimpolpare e migliorare il gioco, una sorta di cantiere aperto. Per controllarne i lavori, meglio salire sulla navicella, destinazione via Lattea, e vedere quanto ci sia effettivamente di buono.



LASSÙ, NELLO SPAZIO PROFONDO
Nuovi pianeti, appunto. La prima, vera, novità in dote all'espansione, per altro richiesta a gran voce dai fan del titolo sin dai tempi del fortunato early access, è la possibilità di esplorare le superfici di quei pianeti, nel buio dello spazio, belli, sì, ma irraggiungibili. Una possibilità, si chiarisca, che non riguarda tutti i corpi celesti, ma solo quei pianeti che, all'interno delle numerose statistiche del gioco, soddisfano precisi parametri pre-stabiliti. In estrema sintesi, l'allunaggio è possibile sono in determinate, e favorevoli, condizioni climatiche. Scelto il pianeta giusto, la navicella sarà pronta a solcarne la superficie che diventa un vero e proprio hub di gioco, dove selezionare missioni e, soprattutto, attività. La vendita delle merci, ad esempio, o magari sfruttare un mezzo a 6 ruote per lanciarsi in una avventurosa esplorazione del pianeta. Se da un lato la possibilità di atterraggio è, come detto, limitata solo ad alcuni pianeti piuttosto che ad altri, la possibilità di esplorarne la superficie rappresenta, a conti fatti, una delle più belle introduzioni nell'universo di Elite Dangerous. Non potrebbe essere altrimenti, laddove il prodotto resta indicato proprio a chi, cresciuto a pane ed Urania, aneli un'esplorazione inedita a prodotti di questo genere. Scoprire avamposti o risorse minerarie su un pianeta sconosciuto non potrà che solleticare la fantasia degli esploratori, chiamati a raggiungere i punti di interesse segnalati, di volta in volta, sul radar di bordo con il colore arancione. Il tutto, con un sistema di controllo e, più in generale, un gameplay decisamente semplificato rispetto a quello in spazio aperto. Una volta eseguite le manovre necessarie all'ingresso in orbita e, con qualche fatica, toccata la superficie del corpo celeste, il giocatore è chiamato a salire a bordo del suo Surface Recon Vehicle (SRV), ovvero mezzi su sei ruote dotati di torretta e, anche, di controlli più agili e adatti al fine esplorativo o alle stesse missioni. L'espansione, inoltre, introduce due nuove navi,  il Cobra MKIV e il Viper MKIV, e da dieci nuove fazioni cui aderire piuttosto che combattere in un contesto che, a conti fatti, impreziosisce e contestualizza le azioni del giocatore. Alcune missioni passano, gioco forza, proprio dall'adesione o meno ad uno dei gruppi di potere che, in un certo senso, “giustificano” le attività sui vari pianeti facendo da stimolo anche per chi, dopo ore e ore passate nello spazio, cerca qualcosa di diverso.



Scelto il pianeta giusto, la navicella sarà pronta a solcarne la superficie



Se sotto l'aspetto contenutistico le novità di Horizons appaiono interessanti, e sicuramente lo sono, l'espansione pecca, probabilmente, sul profilo della varietà. Con il gioco base, Horizons condivide alcuni difetti. In primis, la scarsa differenziazione delle missioni e, quindi, una certa linearità di fondo che, per chi già avvezzo alla galassia creata da Frontier, viene solo scalfita in superficie. Lo stesso discorso, in maniera similare, può essere allargato al comparto tecnico. L'aspetto visivo rimanere praticamente lo stesso,  con i nuovi pianeti che non brillano per realizzazione e resa. Si tratta di una critica, questa, rivolta più al DLC che al gioco base, visto che il motore grafico, se pur non rivoluzionario, riesce comunque a svolgere, anche su Xbox One, il suo lavoro in maniera egregia e, soprattutto, funzionale. A conti fatti, il vero problema di Horizons è il costo. Quasi 40 euro per l'espansione in versione completa rischiano di essere troppi per i giocatori di “vecchia data”. Paradossalmente, a beneficare maggiormente delle novità introdotte da Frontier saranno proprio i nuovi esploratori spaziali grazie alla pubblicazione di un pacchetto omnicomprensivo, la Commander Edition,  venduto, al contrario, ad un prezzo sicuramente vantaggioso. Chi decidesse di avvicinarsi per la prima volta all'epopea spaziale di Elite Dangerous, rimpinguasse pure di un punto il voto finale. La versione Core, nel caso, si rivela la scelta migliore e vantaggiosa: mai vista tanta galassia in una manciata di giga.



L'articolo Elite Dangerous: Horizons – Recensione è estratto da GamesVillage.it.

Continua la lettura su www.gamesvillage.it

29 giugno 2016 alle 12:10