Not A Hero: Super Snazzy Edition - recensione
Bunnylord ha le idee abbastanza chiare. Per fare il sindaco, di questi tempi, è sufficiente provvedere ad una cosa soltanto: la sicurezza dei cittadini. Basta guardarsi intorno del resto: c'è chi promette di innalzare barricate, chi di espatriare le persone sospette senza troppi preliminari, chi si metterebbe alla guida di una potente ruspa per risolvere qualsiasi problema esistente. È il popolo a desiderarlo, l'elettore medio a richiederlo a gran voce, consapevole che delinquenza e criminalità siano mali da estirpare alla radice, se si vuole compiere un ulteriore passo avanti nella scala evolutiva della nostra specie.
Bunnylord è un affascinante e morbidissimo coniglio antropomorfo che sa esattamente cosa sia meglio per la sua comunità. Da candidato sindaco, ha deciso di giocare d'anticipo, dimostrando già in campagna elettorale gli effetti della sua diplomazia totalmente votata all'azione. C'è un problema di malavita organizzata? Niente di meglio che assoldare una piccola squadra di killer, altamente addestrata, e giustiziare chiunque stia riempiendo la città di armi e sostanze stupefacenti.
Not A Hero può essere interpretato così, come una brillante satira a certe idee politiche tanto roboanti quanto destinate a rimanere orecchiabili slogan, utili solo ad aizzare la folla. A ben vedere, tuttavia, il principale interesse degli sceneggiatori di Roll7 è stato quello di puntare su una comicità demenziale, che scatenasse la risata immediata grazie all'assurdità della situazione e ai numerosissimi siparietti messi in scena. Eppure, tra una battuta e l'altra, c'è un chiaro sottotesto, reso ancor più tangibile dalle fattezze (e nazionalità presunte) dei sicari assoldati dall'aspirante primo cittadino.
