TurnOn - recensione
TurnOn non ha la raffinatezza ludica di un Super Mario qualsiasi, né tanto meno lo stile superbo ostentato con orgoglio da Rayman Origins. È un platform dalle meccaniche semplici, che propone un livello di sfida piuttosto blando, fondamentalmente privo di collezionabili da acciuffare e livelli segreti da sbloccare. Racconta di come un blackout abbia mandato in subbuglio una città intera, causando incidenti e disagi agli abitanti, il cui ritorno alla normalità dipende dall'intervento di un insospettabile quanto invisibile eroe: una scintilla d'energia, una forma di vita aliena giunta sul nostro pianeta insieme al meteorite che ha causato ogni trambusto.
Il primo impatto non è dei migliori e non lascia presagire nulla di buono. Nei panni del sopracitato paladino dell'ordine, ci si muove in scenari bidimensionali, seguendo pedissequamente i cavi elettrici che normalmente alimenterebbero elettrodomestici e computer. Avvicinandosi ai fari e ai generatori gli si ridà vita, raccogliendo le saette sparse per l'ambientazione si incrementa il punteggio.
Non ci sono vere e proprie piattaforme su cui saltare, né nemici da eliminare con un balzo sopra la testa. A sbarrarvi la strada ci penseranno ostacoli naturali, condensatori d'energia che causano interferenze, meccanismi da riavviare. Piccoli enigmi insomma, semplicissimi rompicapo da risolvere esplorando l'ambientazione, districandosi tra un cavo elettrico e l'altro.
