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Ghostbusters – Recensione

Personaggi iconici della nostra infanzia (o perlomeno, di chi come me è nato nei gloriosi anni 80 ed ha quindi sicuramente più di trent'anni), gli Acchiappantasmi sono ultimamente tornati sotto i riflettori grazie al riavvio cinematografico della saga, quel Ghostbusters completamente al femminile che ha causato centinaia di polemiche sul web e sui social network, ma che alla fine dei conti così male proprio non è (letta la recensione del film targata MovieVillage?). Ovviamente, come ogni fenomeno mediatico che si rispetti, non poteva mancare il tie-in videoludico, prodotto dalla sempreverde Activision e sviluppato da FireForge Games, per cavalcare il (presunto) successo del film, in uscita in questi giorni anche nelle sale italiane. Noi redivivi, loro redimorti?



SPETTRI DI SERIE B
Il titolo prende le distanze dal vecchio (e tutto sommato, altamente dignitoso Ghostbusters: The Videogame, uscito diversi anni fa sulle console di scorsa generazione), ed anzi, paradossalmente si allontana sensibilmente anche dalle vicende viste nella pellicola cinematografica omonima, visto e considerato che la “storia” di questo Ghostbusters si svolge infatti dopo la conclusione del film di Paul Feig, non vedendoci neppure nei panni della nuova squadra di eroine, bensì in quelli di un team “emergenziale” caratterizzato da elementi decisamente poco carismatici e iconici: abbiamo la tipetta biondina, il belloccio americano, il nerboruto senza cervello e la dottoressa di colore. Nulla a che vedere quindi né con gli Acchiappantasmi classici, né tantomeno con le nuove (e già di per se criticatissime) Ghostbusters. Fa nulla, direte voi: perlomeno il gioco sarà assolutamente dignitoso del nome che porta, rendendo omaggio ad uno dei franchise più amati di sempre. Ahimè, vi sbagliate di grosso. Il titolo FireForge Games è difatti un banalissimo shooter con visuale dall'alto e un'impostazione generale che rimanda alla memoria il ben più noto DOTA 2. Peccato solo che il tutto sia di una lentezza disarmante, con i movimenti dei nostri personaggi goffi ed imprecisi, mentre cercheremo di eliminare più o meno maldestramente gli avversari non-morti che ci si pareranno dinanzi. Sarà la fiera della frustrazione, mentre una valanga di proiettili laser e flussi energetici voleranno a destra e a manca, senza però mai dare i risultati sperati.



Ghostbusters si allontana sensibilmente dalle vicende viste nella pellicola cinematografica



Uccidere nemici e avanzare di stanza in stanza sarà il nostro unico obiettivo per le (poche) ore di gioco, recuperando spesso e volentieri punti bonus sparsi per la mappa o catturando qualche spettro più pericoloso degli altri, in modo da proseguire nell'avventura. Il minigioco dedicato alla vera e propria cattura dei fantasmi è inoltre di una semplicità imbarazzante, e al di fuori di qualche arma extra (come una granata stordente) e la possibilità di usare uno qualsiasi dei quattro Ghostbusters disponibili, il gioco Activision semplicemente non vi divertità mai. E nel caso ve lo stiate chiedendo, neppure la modalità cooperativa aumenterà la dose di divertimento, considerato anche il livello di sfida tendente sempre e comunque al ribasso. Anche sotto il profilo tecnico, Ghostbusters si rivela assolutamente deprimente: l'intelligenza artificiale dei nostri compagni di avventura è grossolana e a tratti incomprensibile, i nemici sembrano mossi da un sistema random degli attacchi mentre dal punto di vista artistico, al di fuori di un gradevole stile cartoon, il gioco è vittima di pensanti rallentamenti nelle situazioni più concitate. Roba dell'altro mondo (è proprio il caso di dirlo).



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28 luglio 2016 alle 15:11