Hearts of Iron 4 - recensione
Dopo l'ottimo recente Stellaris, Paradox sforna un altro titolo di grande "peso" per gli amanti della strategia, Hearts of Iron 4. Per chi non conoscesse la serie è sufficiente dire che si tratta di titoli "grand strategy" in cui il giocatore prende il comando di una qualsiasi nazione all'epoca della Seconda Guerra Mondiale con l'obiettivo di raggiungere obiettivi auto-imposti; esattamente come negli altri strategici Paradox (Crusader Kings, Europa Universalis, Victoria) sta infatti al giocatore porsi delle mire a livello strategico e organizzare la propria nazione in maniera consona.
Scegliendo la Francia, ad esempio, ci si potrebbe ripromettere, come primo obiettivo, di tenere a tutti i costi Parigi (evitando così la capitolazione) e, magari, di concretizzare obiettivi territoriali nella regione alpina in Italia. Scegliendo l'Italia, invece, si potrebbe cercare di fare meglio di quanto storicamente avvenuto, magari creando un proprio piccolo impero sulle tracce dei fasti dell'impero romano (che poi era l'obiettivo dichiarato di Mussolini).
Il titolo precedente della serie, HOI3, offriva la stessa sfida strategica dando al giocatore un controllo completo ed estremamente dettagliato di ricerca, produzione, logistica, diplomazia e strategia militare del proprio paese. Di più, HOI3 offriva un tale livello di dettaglio per cui il giocatore arrivava a immergersi in maniera molto completa sia nell'atmosfera della WWII che nelle questioni particolari di ogni nazione.
