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Gal*Gun: Double Peace - recensione

Di giochi giapponesi fuori di testa ne escono moltissimi, ma pochi di questi riescono a uscire dai confini nipponici per stuzzicare gli appassionati occidentali. Quando questo accade, nella maggior parte dei casi le opere originali vengono più o meno edulcorate passando attraverso una censura certosina.



In alcuni casi vengono alterati i dialoghi, in altri viene precluso l'arrivo di determinati costumi o DLC, in altri ancora vengono tagliate parti intere dell'esperienza, ritenute incompatibili con i valori delle società in cui il titolo deve approdare.



Molti di voi ricorderanno il caso di Tokyo Mirage, gioco di ruolo per Nintendo Wii U giunto da noi solo dopo esser passato attraverso una pesante opera di adattamento che ha letteralmente stravolto l'opera originale. Lo stesso è accaduto con l'ultimo Fire Emblem per 3DS, anche se in maniera minore.

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5 agosto 2016 alle 13:10