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I Am Setsuna - recensione

I Am Setsuna è il titolo di debutto di Tokyo RPG Factory, un piccolo studio di appena 30 dipendenti (di cui 10 a tempo pieno e 20 freelance) creato da Square Enix con l'idea precisa di realizzare jRPG ispirati alla golden-age degli anni '90.



Uno dei titoli più emblematici (e acclamati dal pubblico) di quell'era è stato sicuramente Chrono Trigger, ed è proprio a questo jRPG che il nuovo studio ha deciso d'ispirarsi nella realizzazione di I Am Setsuna. Ma il team capitanato da Atsushi Hashimoto è riuscito nell'intento senza sfigurare nel voluto confronto con un simile mostro sacro? È quello che cercheremo di capire in questa recensione, analizzando in dettaglio novità ed elementi classici proposti dal gioco.



Protagonista della storia è, neanche a dirlo, Setsuna, una giovane diciottenne il cui destino è tristemente segnato da un rito sacrificale a cui non può in alcun modo sottrarsi. Da generazioni, infatti, una giovane donna viene immolata per placare l'ira dei mostri, che attaccano senza sosta città, villaggi e viandanti da tempi immemori. Setsuna sa bene che il suo rito è necessario alla sopravvivenza delle genti di tutto il continente e con grande benevolenza e rassegnazione è pronta ad affrontarlo, ma una serie di mirabolanti eventi sconvolgeranno il suo cammino che fino a quel punto sembrava lineare e senza alcuna via di fuga.

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8 agosto 2016 alle 11:20