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Hearthstone: Una notte a Karazhan - recensione

Per questa quarta espansione di Hearthstone saltiamo i convenevoli: se siete arrivati sin qui conoscete il gioco e le sue vicissitudini, e quindi vi risparmierò tutto il riassunto delle puntate precedenti.



Giusto per fare gli onori di casa, ricordiamo che questa avventura è basata su uno dei raid più affascinanti e ricchi di storia di World of Warcraft, introdotto nel corso dell'espansione Burning Crusade. La versione di Hearthstone è meno melodrammatica di quella vista nell'immarcescibile MMORPG, trasformando l'ambientazione cupa in un vero e proprio party.



Una notte a Karazhan (oh, con questo gioco non so mai dove mettere le 'h') arriva in un momento critico nella vita di Hearthstone. Dopo l'apprezzatissima espansione "regolare" Sussurri degli Dei Antichi che ha introdotto la doppia modalità Standard/Selvaggia e un parco carte molto interessante, rivoluzionando completamente il cosiddetto meta, gli entusiasmi della community si sono raffreddati fissandosi su alcuni aspetti controversi del bilanciamento di gioco. Dal Senzavolto Ardente alla mancanza di competitività della classe del Sacerdote, con una spruzzata di osservazioni sul bilanciamento dell'Arena, le preoccupazioni sono tante.

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4 settembre 2016 alle 10:40