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F1 2016 – Recensione

F1 2016 – Recensione
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Codemasters è un marchio che viene associato quasi esclusivamente ai giochi di guida. Dal 2009 ha l'onore e anche l'onere di pubblicare in esclusiva il gioco ufficiale della Formula 1. Con la versione dello scorso anno si pensava che fossero arrivati all'apice della loro produzione, con la pubblicazione su console di ottava generazione. Ma anche questa incarnazione digitale non era esente da pecche. Saranno riusciti gli sviluppatori con questa edizione 2016 a creare il gioco di Formula 1 definitivo? Scopritelo nella nostra recensione.



Titolo: F1 2016
Sviluppatore: Codemaster
Publisher: Koch Media
Lingua: Completamente in Italiano
Piattaforme: Xbox One, PS4, PC
Prezzo: 64,69€ (Amazon)
Data di Uscita: 19/08/2016



La prima cosa da fare, dopo aver fatto qualche giro di prova che già dimostra le potenzialità tecniche del gioco, è sicuramente quella di buttarsi nella modalità carriera. Avremmo a disposizione una scrivania virtuale dalla quale gestire la scalata al titolo mondiale del nostro pilota. Questo ci da l'apparenza di essere al centro di ogni decisione, di ogni scelta, anche fuori dal circuito di gara. Dopo aver passato un po' di tempo alla scrivania, non vedremo l'ora di scendere in pista. F1 2016 ci sprona a usare ogni singola parte del pre gara per poter guadagnare sia dimestichezza con l'auto che punti esperienza utili a migliorarne le caratteristiche tecniche. Sarà quindi necessario passare dalla sezione di pratica per migliorare i paramentri del nostro veicolo, aggiustando settaggi a seconda del nostro stile di guida e delle condizioni atmosferiche. Naturalmente quello che vi possiamo consigliare per sfruttare le potenzialità simulative del gioco è di dotarvi di un buon volante, perché il controllo da pad non rende al massimo l'esperienza di gioco.



Appena scesi in pista ci renderemo subito conto di quanto la fisica sia stata ulteriormente migliorata, arrivando a dei livelli che non avevamo mai sperimentato. Ogni curva, ogni cordolo, ogni accelerata e frenata saranno elementi da tenere sempre sotto controllo, se non vogliamo perdere decimi di secondo e conseguentemente posizioni.



Dopo la pratica si passa alla sessione delle qualifiche, dove dovremo essere pronti a gestire tatticamente il tempo che avremo a disposizioni per piazzarci bene sulla starting grid.



Se avrete settato un livello di difficoltà alto, quindi con pochi aiuti alla guida, troverete che rispetto alla versione 2015, le macchine sembrano estremamente ingovernabili. Ma un po' come è successo con Dirt Rally, è solo l'esperienza a renderci dei campioni. Si tratta infatti di prendere confidenza con i comandi e con la fisica e poi vi troverete senza rendervene conto completamente immersi, per non dire rapiti, nel gioco di guida che rasenta veramente la perfezione, dal punto di vista simulativo.



Ogni sbandata deve essere calibrata, il gas deve essere perfettamente dosato per tenere a bada i cavalli motore e non rischiare di finire in drammatici testa coda. Se poi ci mettiamo anche la possibilità di poter correre su circuiti bagnati, vi possiamo assicurare che già solo la soddisfazione nel portare a termine un giro “pulito” sarà enorme.



Dopo aver completato le qualifiche ovviamente si passa alla gara. Un po' ci ha fatto sorridere l'idea di introdurre il giro di warm-up, soprattutto considerando quanto già abbiamo dovuto guidare per arrivare sulla griglia di partenza, ma alla fine ci siamo dovuti ricredere sulla sua effettiva utilità. Infatti questa opportunità di far scaldare le gomme o testare i freni serve ancor di più a farci calare nello spirito dei piloti, rendendoci ancor più partecipi dell'emozione di scendere in pista e confrontarci con altri 21 avversari pronti a farci mangiare polvere e gas di scarico.



Posizionati sullo schieramento di partenza vi sembrerà di vivere quegli attimi di tensione che intercorrono tra il semaforo accesso e il via dello starter. L'introduzione della partenza manuale, con la frizione premuta fino all'ultimo secondo mentre cerchiamo di trovare i giri ottimali del motore per scattare in avanti, è una chicca che abbiamo apprezzato enormemente. Anche in questo caso dovremo prendere confidenza con questa funzione, ma una volta capito come funziona, l'impressione di essere dentro il cockpit di un bolide lanciato da 0 a 100 in due secondi è realmente tangibile.



Possiamo scegliere la durata di ogni gran premio e solo in pochi pensiamo che vorranno cimentarsi in una corsa completa, visto che il livello di attenzione deve essere al massimo per tutti i giri. Nel nostro masochismo abbiamo però scelto di non scendere a compromessi e portare a termine ogni gara è una vera e propria impresa. Dovremo tenere d'occhio una moltitudine di variabili, scegliere la tattica giusta per pianificare le soste ai box, cercare di non strafare per evitare che la nostra macchina finisca irrimediabilmente danneggiata. La fisica dei danni è stata resa quanto più simile alla realtà possibile (ci sono anche i cavi di ritenzione delle gomme) e un urto troppo violento potrebbe mettere la parola fine ai nostri sogni di gloria.



La possibilità di comunicare con i Box (nella versione PS4 e Xbox One anche con i comandi vocali) è un altro elemento molto interessante, che ci permette di coordinare le soste, cambiare strategia in corso di gara e ricevere utili consigli dagli ingegneri al muretto. Il problema è che questa opportunità, soprattutto in fasi concitate, potrebbe essere un elemento di distrazione fatale. Nell'HUD del nostro pilota potremo visualizzare anche un sacco di informazioni vitali, come il consumo delle gomme o del carburante e un sacco di altre interessanti informazioni che faranno la gioia degli appassionati di Formula 1.



Un altro elemento da tenere di conto è la IA degli avversari. Essi non sono solo dei vuoti piloti digitali che prendono sempre la traiettoria giusta, ma sembra di avere contro degli avversari senzienti, che sanno sfruttare punti di forza e di debolezza, magari non sempre nella maniera più giusta, come avviene nella realtà. Solamente in alcuni circuiti con condizioni meteo difficili abbiamo riscontrato dei comportamenti un po' troppo standardizzati, mentre in altre occasioni ci siamo ritrovati a dei veri e propri duelli testa a testa che sembravano essere stati ripresi da una gara reale.



Una pecca di F1 2016 l'abbiamo rilevata quando appaiono le bandiere gialle dopo un incidente. Si creano degli assurdi trenini lentissimi, soprattutto se scende in pista la safety car. Si rischia di passare anche una decina di minuti in fila, manco fossimo sull'A1 a Roncobilaccio, senza la possibilità di accelerare il tempo. Questo diventa penalizzante soprattutto quando abbiamo ridotto il numero di giri della gara, in quanto si rischia di non aver più tempo di poter sorpassare gli avversari nei giri rimanenti dopo la safety car.



L'idea di mettere la telecronaca di Carlo Vanzini e il commento tecnico di Luca Filippi sarebbe stata interessante, peccato che il loro livello di recitazione sia così piatto e monotono da non generare alcuna emozioni, se non la noia.



Per coloro che amano le sfide online c'è anche il comparto multiplayer, che vede scendere in pista 22 giocatori contemporaneamente. Il problema che ancora ad oggi i server sono poco popolati, per cui non possiamo esprimere un giudizio su di esso.



In Conclusione



Con F1 2016, Codemasters ha sicuramente dato il meglio della sua esperienza per proporci un ottimo prodotto. E' un gioco che, nonostante alcune ombre, sarà in grado di catturare l'attenzione sia dei fan sfegatati della Formula 1 che dei nuovi adepti. Ci sono ancora alcuni angoli da smussare, ma ben sappiamo che la perfezione non è una cosa terrena. Quindi armatevi di un buon volante e scendete in pista con F1 2016, non ve ne pentirete.



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11 settembre 2016 alle 10:01

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