The Curious Expedition - recensione
Il genere roguelike esiste dalla notte dei tempi. Di più, si può dire che i suoi semi siano stati gettati insieme con quelli dei primissimi videogiochi: culto del punteggio numerico, sfida infinita, morte permanente e generazione casuale degli ambienti, sono tutti elementi che erano spesso presenti nei primissimi videogiochi e che, nel tempo, si è cercato di temperare attraverso l'innovazione e il game design.
Oggi questi elementi ritornano ora di moda e non è un caso, visto che la ricerca dell'originalità è una costante del settore e il riutilizzo di vecchie formule può dare ottimi frutti, se ben implementato.
Faster Than Light può essere definito una 'case history' di estremo successo nel genere. La magia che avvolge ogni partita è una sorta di vademecum di tutto quello che rende speciali l'esperienza del videogiocare: sfida, ignoto, attaccamento ai personaggi, esplorazione e richiamo costante al miglioramento. Il titolo creato dai Subset Games ha un'importanza seminale nel genere e il fatto che molti giochi si stiano ispirando a esso è una testimonianza che, seppur banale, la dice lunga su come i principi base stiano stati centrati e ottimamente implementati.
