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Aragami - recensione

Tenchu è una parola che in moltissimi giocatori rievoca sentimenti contrastanti e che suscita un agrodolce misto di nostalgia e di rabbia. Sentimenti più che comprensibili dato che il franchise aveva debuttato nel panorama videoludico in maniera estremamente positiva e che sembrava avere tutte le carte in regola per ritagliarsi un ruolo di rilievo all'interno del genere stealth. La saga sarebbe potuta diventare un classico per questa tipologia di titoli, ma si è letteralmente persa tra spin-off dalla qualità altalenante e progetti tutt'altro che indimenticabili.



Ora Tenchu rimane nelle mani di From Software in attesa di una seconda opportunità che tantissimi fan sperano non tardi ad arrivare. Lo stealth "cappa e spada" non è fortunatamente sparito dalla circolazione e produzioni profondamente diverse sotto numerosi aspetti, ma unite da una qualità davvero invidiabile, hanno spinto i ragazzi di Lince Works a dare vita ad Aragami.



Conosciuto inizialmente come Twin Souls: The Path of Shadows, Aragami è il debutto commerciale della software house spagnola con base in quel di Barcellona e seguito spirituale del progetto universitario Path of Shadows. Per presentare la propria creatura il piccolo team indipendente ha scomodato nomi del passato piuttosto pesanti come il sopracitato Tenchu e Metal Gear Solid, ma anche alcune perle che ci hanno recentemente deliziato come Dishonored e Mark of the Ninja. Le avventure del misterioso spirito vendicativo saranno all'altezza di questi nomi altisonanti?

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19 ottobre 2016 alle 10:40