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Oceanhorn: Monster of Uncharted Seas - recensione

Pokémon è già sui cellulari da un po' mentre Mario ci arriverà a breve. La terza grande saga di Nintendo, cioè Legend of Zelda, resta però ancora saldamente un'esclusiva delle macchine della casa di Kyoto. Questo se si vuole l'originale. Se invece ci si "accontenta" di titoli che la richiamano, omaggiando la la saga di Link a volte anche in maniera fin troppo evidente, la situazione è leggermente diversa. Oceanhorn - Monster of Uncharted Seas è infatti uno di questi titoli, nato inizialmente per iPad ma convertito anche per PlayStation 4, Xbox One e Windows (con in arrivo le versioni per Android e persino PS Vita) in seguito all'ottimo successo riscosso.



Bastano pochi secondi di gioco per capire che il titolo del piccolo studio Cornfox & Bros. è un palese omaggio a The Wind Waker, uno dei capitoli più evocativi della saga di Zelda. Anche qui, infatti, ci ritroviamo a impersonare un eroe che dovrà muoversi a bordo di una piccola nave a vela, passando da un'isola all'altra alla ricerca di informazioni, oggetti vari e tanto altro ancora. Il tutto, ovviamente, facendo fuori nemici ed esplorando dungeon.



L'inizio del gioco ricorda poi un altro Zelda, A link to the past, col nostro protagonista che si risveglia trovando accanto a sé una lettera del padre, nella quale l'uomo lo informa di essere partito per affrontare l'Oceanhorn, una creatura malvagia che minaccia la pace del mondo. Ovviamente il nostro eroe non può starsene con le mani in mano e aspettare il ritorno dell'amato genitore, così si mette in moto per cercare di capire dove sia andato e se può aiutarlo.

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31 ottobre 2016 alle 17:10