BlazBlue Central Fiction - recensione
Gli amanti dell'animazione giapponese hanno la fortuna di poter contare su un sotto-genere di picchiaduro fatto apposta per loro. Gli anime fighting game sono giochi di combattimento la cui estetica fa riferimento alle ultime mode dell'animazione nipponica, con personaggi ben caratterizzati, un background curato e una trama molto articolata.
BlazBlue appartiene al genere in questione. Come Guilty Gear e altri titoli di questo tipo, nel corso degli anni si è evoluto proponendo meccaniche sempre più profonde, dando ai giocatori una gran quantità di opzioni da sfruttare sul ring. Mentre Street Fighter e The King of Fighters, picchiaduro più tradizionali, hanno sempre puntato verso la semplificazione, BlazBlue ha mantenuto la complessità che lo ha sempre caratterizzato. Con Central Fiction, Arc System Works porta finalmente a termine la storia del gioco.
Questo non vuol dire che ci troviamo di fronte all'ultimo BlazBlue in assoluto (opzione che non va comunque scartata del tutto), ma che in futuro potremmo trovarci di fronte a uno stravolgimento dettato dall'avvento di un nuovo arco narrativo, con nuovi protagonisti e con l'addio di alcuni volti noti.
