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Dragon Quest VIII: L'Odissea del Re Maledetto – Anteprima

L'ottavo capitolo della serie Dragon Quest è un titolo molto importate per diversi motivi,  a prescindere dall'effettiva qualità del prodotto che lo identifica come uno dei migliori JRPG dell'intera storia dei videgiochi. Oltre questo (marginale) dettaglio infatti, L'Odissea del Re Maledetto viene ricordato come il titolo delle prime volte, essendo il primo episodio della serie pubblicato sotto la nuova etichetta Square Enix, dopo la fusione del 1 aprile 2003, e il primo ad essere sviluppato da Level-5, che negli anni diventerà sviluppatore simbolo della serie. Per noi europei, inoltre, rappresenta il primo passo ufficiale del franchise sui territori PAL, in quanto le precedenti conversioni occidentali si erano fermate nel continente americano. Questa versione per 3DS racchiude quindi un insieme di qualità, tradizione, innovazione e cambi generazionali, con tutta una serie di aggiornamenti pensati per adattarsi ai giocatori di oggi che lo rendono, probabilmente, il primo JRPG per la portatile Nintendo ad offrire un'esperienza del tutto simile, senza compromessi, a quella di una console casalinga.



Dragon Quest VIII esordisce in un modo talmente classico da spaventare il giocatore moderno, presentando una storia di magia e maledizioni, in cui il nostro compito è dare la caccia al malvagio giullare Dhoulmagus che ha lanciato una tremenda maledizione sul regno di Trodain, portandolo alla rovina oltre che a tramutare il Re in una bizzarra creatura simile ad un troll e la principessa Edea in un cavallo. Si parte, senza domande e senza reale trasporto, in un'avventura che è nostro compito intraprendere: non c'è spazio per i ripensamenti nella testa dell'eroe, giovane all'apparenza ingenuo che sembra però nascondere qualcosa in più, in quanto unico ad essere uscito incolume dall'attacco del malvagio villain. Allo stesso modo ci si immerge nella storia senza porsi troppe domande, lasciando alla narrazione il compito di chiarire, gradualmente, scopi futuri e dettagli del passato. Lo facciamo grazie alla strepitosa grafica cel-shading che gli artisti di Tose hanno riprodotto in maniera fedelissima dall'originale PlayStation 2, hardware decisamente più potente ma nei cui confronti il risultato finale non sfigura. L'iconico character design di Akira Toriyama si esprime ancora meglio rispetto a quanto visto nel recente settimo episodio, Frammenti di un Mondo Dimenticato, rimasto un po' a metà strada per via della sua natura di remake che non voleva snaturare l'opera originale. A completare il tuffo nel passato, la colonna sonora midi la cui qualità è sorprendente, al punto che qualcuno potrebbe scambiarla per orchestrale, come ai tempi dell'originale. Ci siamo quindi, tutto in regola, all'altezza delle aspettative per un prodotto di questo calibro: ma le novità?



Dragon Quest VIII esordisce in un modo talmente classico da spaventare il giocatore moderno
Senza addentrarci in troppi dettagli, trovandoci al momento in sede di anteprima,  è da evidenziare come effettivamente siano stati introdotti elementi in grado di rendere l'esperienza sensibilmente diversa rispetto all'originale: innanzitutto la scomparsa dei combattimenti casuali, vero e proprio tedio ai tempi, cambia decisamente l'approccio del giocatore. Vedere i mostri sulla mappa, anche in discreta quantità, consente di muoversi nella direzione desiderata in libertà, o di dedicarsi alla caccia feroce di punti exp senza dover rispondere alle imprevedibile tempistiche di combattimenti che intervengono anche in momenti indesiderati. Vedere inoltre in anteprima i mostri, consente di farsi un'idea del grado di pericolosità che potrebbe caratterizzare il pacchetto di nemici richiamati al momento del “contatto”. Chi ha giocato l'originale ricorderà come fossero presenti i cosiddetti “Affamigerati Mostri” che vagavano visibili per le mappe indipendentemente dagli incontri casuali, essendo indispensabile rintracciarli per una quest ben specifica: in questa versione, per rendersi riconoscibili così da evitare morti precoci (si trattava di mostri molto più potenti del normale) presentano sulla propria testa due spade incrociate.



Non solo flow del gioco, ma anche aggiornamenti per la trama: Dragon Quest VIII su 3DS inserisce una serie di cutscene che forniscono ulteriori dettagli in merito alla storia dell'eroe e di Dhoulmagus, offrendo una nuova prospettiva su quelli che – a conti fatti – sono i personaggi che meritavano maggiore approfondimento.  Ma non ci si ferma: due nuovi personaggi entrano a far parte della nostra squadra, aumentando le possibilità di ampliamento per la storia e regalandoci dunque tutta una nuova serie di dialoghi. Se si dovesse perdere il filo, niente paura: con un semplice tocco sul touch è possibile richiamare una schermata in cui scegliere tra i personaggi presenti nel nostro party e chiacchierare per essere aggiornati in merito al prosieguo della quest. Ci spingiamo oltre e diciamo che è possibile ottenere anche un finale alternativo, di cui però non vi accenniamo nulla. Curiosa invece la nuova quest che chiama in gioco la fotografia, con cui andare a caccia di speciali Slime dorati o immortalare mostri e situazioni particolari. Le novità a questo punto iniziano ad essere davvero tante, rendendo questa versione davvero interessante sopratutto perché la ritroviamo a oltre 10 anni di distanza dalla sua prima pubblicazione. Se queste sono le premesse è difficile nascondere l'estremo ottimismo in merito al gioco, che proveremo in maniera estensiva nei prossimi giorni.



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7 dicembre 2016 alle 15:01