Deponia - recensione
Rufus, protagonista della saga di Deponia, trilogia sviluppata dall'espertissima Daedalic Entertainment, è un personaggio che nei suoi momenti peggiori rasenta il ridicolo, per i motivi sbagliati s'intende, ma nei migliori si avvicina, e non di poco, a Guybrush Threepwood, mascotte, icona e simbolo di un intero genere, quello delle avventure grafiche.
La similitudine, il termine di paragone è naturalmente valido anche per Daponia stesso, gioco che per ambizioni, toni e meccaniche di gameplay si accosta, volontariamente e con cognizione di causa, al capolavoro senza tempo ideato da Ron Gilbert.
Il capitolo che introduce e giustifica la lunga e complessa epopea dello sfortunato Rufus, giunge su PlayStation 4 a quattro anni dall'originaria release su PC, non perdendo un grammo dello stile che lo ha caratterizzato, particolarmente apprezzato dai fan, né guadagnando alcunché in termini contenutistici e grafici.
