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Motorsport Manager - recensione

Dopo i simulatori, i manageriali sono probabilmente la categoria di titoli più temuta dai publisher, essendo giochi pensati per una nicchia di appassionati, fruibili al meglio su PC. Mettete insieme le parole "gestionale" e "motoristico" nella stessa frase e capite bene come il risultato possa equivalere a un panetto di kryptonite lanciato addosso a un publisher. Questo è anche il motivo per cui da tempo immemore non si vedeva su home computer un gestionale dedicato agli sport motoristici, in particolare le gare di vetture a ruote scoperte.



Il digiuno è finito con l'arrivo di Motorsport Manager, un gestionale pubblicato da Sega su Steam che permette di disputare una carriera o singole stagioni prendendo le redini di una scuderia e scegliendo tra tre categorie di difficoltà crescente. Il gioco non prevede alcuna licenza quindi competizioni, livree, piloti, piste e quant'altro sono caratterizzate da nomi di fantasia. In realtà non ci vuole molto a capire che il campionato principe è basato sulla Formula 1. Lo si evince dalla nazionalità e dai nomi di scuderie e piloti, ma anche delle loro prestazioni, perfettamente aderenti a quelli di Mercedes, Red Bull, Ferrari e così via.



La carriera è indubbiamente il piatto forte, visto che viene simulata non solo la categoria a cui il giocatore partecipa ma anche quelle inferiori o superiori. Il passare del tempo scandisce gli appuntamenti di gara, che sono intervallati dallo sviluppo dell'auto e dalla gestione dello stabilimento, ma anche dal turnover dello staff, dovesse presentarsi l'occasione giusta per rimpiazzare un elemento che non soddisfi le nostre aspettative. La gestione del denaro a disposizione è ovviamente cruciale per avere successo, visto che gli sponsor coprono con un fisso e dei bonus a prestazione parte delle spese, ma stipendi, costi di sviluppo e gestione del team vanno tenuti sotto controllo, soprattutto se il team è di piccole dimensioni ed è scarsamente appetibile per gli sponsor.

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11 gennaio 2017 alle 10:40

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