Earthlock: Festival of Magic - recensione
Da sempre la sfida nel campo dei (video)giochi di ruolo si è combattuta tra la scuola giapponese e quella occidentale. Cosa succede però se uno sviluppatore europeo decide di realizzare una sua visione dei classici JRPG? Il risultato lo avete sotto gli occhi, si chiama Earthlock: Festival of Magic ed è stato sviluppato dal team scandinavo Snowcastle Games dopo l'ormai consueto finanziamento Kickstarter. Inizialmente previsto solo per PC, il gioco è riuscito a conquistare la fiducia degli investitori al punto da raggiungere anche il mercato console.
Le sue caratteristiche sono quelle canoniche, che più canoniche non si può. Classico party di personaggi, classico sistema a livelli di esperienza, classici oggetti da inventario (pozioni, cibi vari, amuleti e così via) e ovviamente i classicissimi scontri a turni che tanto ci piacciono. Gli sviluppatori sono andati sul sicuro insomma, ma hanno portato a termine il loro "compitino" in maniera encomiabile.
Earthlock: Festival of Magic è un clone di cose già viste, ma questo non dev'essere visto necessariamente come un difetto. Sin dai primi istanti si ha la piacevole sensazione di essere tornati a casa. Di essere entrati in un territorio che conosciamo già alla perfezione. Qualche piccola sorpresa comunque non manca. La più importante è rappresentata da un interessante sistema di Talenti che permette di personalizzare il cast di personaggi in modo insospettabilmente profondo. In parte ci ha ricordato la Sferografia di Final Fantasy X miscelata ad una sorta di puzzle da comporre.
