Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Hearthstone: Viaggio a Un'Goro - recensione

Inizia l'anno del Mammut ed è ora di mettere in soffitta il Massiccio Roccianera, il Gran Torneo e la Lega degli Esploratori, insieme a una grande quantità di carte che hanno definito il formato Standard. Scompare il vecchio pacchetto offensivo dello Sciamano, per esempio, ma anche Reno Jackson, perno di una numerosa serie di mazzi, nonché carte detestate (da chi le incontra) come Tumulazione o lo Sfidante Misterioso, e perfino strumenti universali come l'Imperatore Thaurissan e Brann Barbabronzea.



Alcune di queste sono passate di moda o sono state superate in potenza, ma in ogni caso il panorama dei mazzi Standard è destinato a cambiare, e di parecchio. Anche perché, l'avrete sentito dire, un gruppetto compatto di carte fondamentali sono passate dal set base alle "Vecchie Glorie", il che significa che non si potranno più giocare in Standard ma solo nella modalità Selvaggia. Addio Ragnaros e addio Sylvanas, o forse è un arrivederci...



Inutile rimpiangere il passato, però, perché con l'arrivo dell'Anno del Mammut giunge anche la nona espansione del gioco, la prima delle tre "full size" sotto il segno dell'elefante peloso. Eh già: pallottoliere alla mano, questo doveva essere il turno di un'Avventura, ma questo formato è stata messo in naftalina da Blizzard. Personalmente non posso esserne che contento, perché le Avventure non mi hanno mai convinto, ma questo oltre a significare "più carte per tutti" significa anche alzare il costo complessivo del gioco, fattore aggravato dall'aumento del costo delle bustine avvenuto un paio di settimane fa.

Continua la lettura su www.eurogamer.it

9 aprile 2017 alle 17:10