NBA Playgrounds – Recensione
Ci sono titoli che, pur passando in sordina a causa di una scarsa campagna marketing, riescono comunque a colpire per la loro semplicità e genuinità: NBA Playgrounds rientra serenamente in questa categoria. Sin dal primo gameplay visionato ho subito provato un senso nostalgico che, allo stato attuale, difficilmente si ritrova nel mondo dei videogiochi; pur volgendo lo sguardo al passato però, il titolo di Saber Interactive è riuscito a creare un mix utile a rendere il gioco fresco e soprattutto accattivante, anche ai non fan della NBA (la Lega nazionale di basket più famosa dell'intero globo) o, in generale, della pallacanestro. Riuscirà dunque a imporsi nel mercato (complice anche l'incredibile prezzo di lancio a pari a 20,00 euro) e divenire una vera e propria rivelazione di questo anno videoludico? Mettetevi comodi e scopritelo attraverso la nostra recensione!
BACK TO '90
Riprendendo alcune delle più importante feature viste sia in NBA Jam (storico titolo di Midway ed EA Canada del 1993) e il più “recente” NBA Street del 2001, NBA Playgrounds va a porsi come un classico arcade stile “sala giochi” ricreato però per tutte le piattaforme disponibili sul mercato: PlayStation 4, Xbox One, PC e Nintendo Switch. Ed è proprio sulla recente nuova console della grande N che ho testato il titolo, motivo? Capire realmente quanto potenziale avesse: reputo infatti questo gioco un vero e proprio must in versione portatile; in particolar modo se giocato con altri amici data la sua formula di gameplay. In NBA Playgrounds infatti, ci troveremo ad affrontare costantemente sfide 2v2 con protagonisti le stelle più importanti del passato e del presente della NBA: il tutto ovviamente sotto licenza ufficiale.
Sin da subito, avendolo provato in tutte le modalità di Switch, l'approccio ai comandi è stato subito fluido senza riscontrare alcun tipo di problematica se non, e di certo è un bene, il non riuscire subito ad essere in sintonia con il mio compagno di squadra: attraverso un set infatti, potrete chiamare schemi di gioco come ad esempio la celebre Alley-oop. Il gioco ovviamente non conta minimamente la questione della fisica umana e dunque, in maniera costante, vi ritroverete a saltare in aria come grilli per fare stoppate o volteggiare al fine di creare slam dunk (schiacciate al canestro), una più spettacolare dell'altra. Altra componente extra reale è la presenza di particolari bonus in game meritocratici, che vi daranno modo, accumulando punti in base alla tipologia di canestri che compierete, di utilizzare particolari abilità come ad esempio quella di fare un tiro (da 2 o da 3) che faccia sempre e comunque centro: gli avversari infatti non riusciranno in alcun modo a contrastarlo.
TANTI CONTENUTI, TANTO DIVERTIMENTO A BASSO COSTO
Pur essendo un titolo sviluppato da un publisher indipendente, NBA Playgrounds risultare essere il classico affare che associa la qualità alla quantità, con un prezzo assai contenuto. Vorrei innanzitutto spendere due parole su una scelta che, personalmente parlando, approvo: la completa assenza di microtransazioni. Potrete infatti ottenere giocatori sempre più forti e carismatici mediante l'apertura di classici pacchetti di gioco, in base alla rarità della suddetta bustina potrete collezionare sempre più atleti che andranno ad arricchire la vostra rosa utilizzabile in game: il bello sarà creare duetti sempre più variegati e micidiali. I pacchetti potranno essere ottenuti quando salirete di livello e/o mediante la vittoria dei Tornei. NBA Playgrounds mette a disposizione classiche modalità di gioco, come ad esempio Esibizione o i vari Tornei o le partite Online, che però, grazie all'essenza stesso del titolo, regaleranno ore ed ore di divertimento al giocatore: proprio come accade in Rocket League, sarà veramente dura chiudere la propria sessione di gioco.
Ogni cosa però ha dei punti deboli che, purtroppo, devono essere sottolineati. Rimarcando come NBA Playgrounds sia una produzione indipendente e dunque a basso budget, devo fare una sottile critica alla gestione della telecamera di gioco, soprattutto in sede di rimesse laterali, e a qualche breve ma costante calo di frame rate nelle fasi più concitate di gioco. Altra pecca, inspiegabile onestamente, è l'assenza momentanea per la versione Nintendo Switch della componente online: seppur sarà integrata a breve mediante una patch, al momento penalizza di non poco l'esperienza di gioco.
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