Get Even - recensione
Rendere pan per focaccia o se preferite, vendicarsi. Questo significa in inglese "Get Even". Una definizione che solo in parte svela gli intrecci nascosti nella trama di questo sorprendente thriller. A prima vista potrebbe sembrare il solito FPS con tematiche horror. Il protagonista assiste all'omicidio di una ragazza senza poter fare nulla e si ritrova immemore all'interno di un istituto psichiatrico semi-abbandonato.
Urla che lacerano il silenzio, voci sussurrate che si insinuano nel cervello, il ronzio dei neon che continuano ad accendersi e spegnersi... i cliché del genere sembrano esserci tutti. Ma un attimo. All'improvviso un'anomalia. Sembra un glitch nella trasmissione, un veloce codice binario scorre sullo schermo che improvvisamente si oscura.
Cambio di scena. Siamo nel quartier generale di una multinazionale specializzata nella creazione di armi futuristiche. Nessun indizio su cosa sia successo o su quello che dobbiamo fare. Improvvisamente una voce ci chiede di andare avanti, di proseguire l'esperimento. Il suo volto camuffato appare su uno schermo piatto alla fine di un corridoio. Seguiamo quello che ci dice. Non possiamo fare altro.
