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Micro Machines World Series – Recensione

Per tutti coloro che nella loro infanzia hanno toccato i giocattolini Hasbro e avevano nella loro cameretta intere armate di veicoli da far gareggiare, rivedere quel nome sulla propria PlayStation 4 è un colpo di nostalgia e affetto. Ecco Micro Machines World Series, il nuovo gioco di corse targato Codemasters che riporta alla luce la fantasia di un bambino mischiata alla competizione e tutto quello che può offrire un videogioco nel 2017. Codemasters aveva il compito di creare non solo un gioco divertente basato sui marchi Hasbro, ma anche di rendere il tutto appetibile al mercato odierno, caratterizzato dagli immancabili comparti competitivi online. Ci è riuscita? Probabilmente si, probabilmente no.



Benvenuti in Micro Machines



Dopo una pausa durata poco più di un decennio, i modellini Micro Machines tornano a sfrecciare sulle nostre PlayStation, ma non aspettatevi di ritrovare per filo e per segno una rimasterizzazione dei vecchi titoli. Non fatevi prendere dalla nostalgia e dai ricordi, perché non è quello che vi spingerà a comprare questo gioco. Le modalità di gioco disponibili all'avvio sono: Partita veloce, Partita (dal livello 5 in poi), Schermaglia e una modalità dedicata agli eventi speciali che si tengono ogni settimana.



Tutte le modalità suddette si dividono ulteriormente in tre categorie: gara, battaglia ed eliminazione, e in ognuna di esse avrete la possibilità di utilizzare le potentissime armi NERF, sotto licenza Hasbro.



Nella modalità Gara avrete la possibilità di sfrecciare in tracciati completamente fedeli a quelli che probabilmente, da piccoli, avete costruito nelle vostre camerette utilizzando gli oggetti più disparati, per la gioia delle vostre mamme. I tracciati disponibili sono 10 in tutto per 12 veicoli utilizzabili in totale… pochini? Ma affronteremo più tardi questo discorso. Ogni tracciato possiede le sue caratteristiche con più o meno ostacoli che insieme alla telecamera dall'alto, tipica dei giochi della serie, vi faranno imprecare non poco sin dall'inizio. Ma è proprio questo il bello, Micro Machines non è mai stato un gioco semplice e ha mantenuto le sue caratteristiche anche stavolta.



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Dal livello 5 in poi si sblocca la modalità Partita, che permette di affrontare stagioni competitive classificate, ma a parte questo piccolo dettaglio non abbiamo notato differenze se non nella difficoltà leggermente maggiore dei bot. La modalità Battaglia è la più frenetica delle tre, si divide in: Cattura la bandiera, Sgancia la bomba e Re della collina. In “Battaglia” ogni modellino ha abilità differenti e più o meno utili per raggiungere lo scopo e vincere, come per esempio l'abilità “Estintore” o “Occultamento”; elemento cardine di questo tipo di partita è il gioco di squadra. Tuttavia crediamo che le abilità tra i diversi tipi di veicoli non siano ben bilanciate, infatti vi capiterà più volte di essere spazzati via senza possibilità di poter contrattaccare.



La modalità Eliminazione è quella che tutti considerano come il “vero” modo di giocare a Micro Machines. Questo perché richiama del tutto quella dei vecchi giochi. In questo caso sarete costretti a correre il più veloce possibile con la telecamera fissata sul giocatore in prima posizione, molto più alta e poco angolata rispetto alla modalità Gara, cercando di non farvi spazzare via dagli avversari e posizionarvi in testa appena possibile. Perde chi rimane indietro ed esce fuori dal raggio della telecamera.



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5 agosto 2017 alle 16:00

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