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The Bug Butcher – Recensione

La fetta ritagliata dal mercato dei videogiochi indipendenti è sempre più importante, purtroppo o per fortuna. La prima accezione negativa è legata al fatto che, ormai piuttosto di frequente, assistiamo a vere e proprie schifezze immesse sul mercato da sviluppatori non proprio… capaci, magari con la giustificazione di qualche omaggio strampalato ai tempi e giochi che furono. La seconda accezione, positiva, è invece pertinente al comparire di prodotti estremamente interessanti e ben realizzati, che coprono alcune lacune presenti nelle line-up delle più disparate piattaforme in maniera ottimale. The Bug Butcher, sbarcato su console dopo essere uscito su PC, in concomitanza rispetto al vasto mercato per dispositivi mobili, rientra per fortuna nella seconda casistica.





Bug, bug everywhere



The Bug Butcher è pieno, letteralmente, di “bug”; una volta tanto non ci riferiamo all'aspetto tecnico del titolo, ma agli insetti veri e propri, visto che questi ultimi, enormi e mostruosi, saranno le nostre prede (così come i nostri predatori, vista la loro pericolosità). Ufficialmente il titolo è un action shooter dalle dinamiche side-scrolling in due dimensioni, che non è una supercazzola, ma la definizione più pertinente in gergo tecnico. Tradotto vuol dire che in The Bug Butcher dovrete sparare come se non ci fosse un domani a qualsiasi cosa respiri, potendo direzionare il tiro solo verso l'alto e muovervi esclusivamente a sinistra e a destra.



Il risultato, del tutto frenetico e vibrante, è estremamente positivo, visto che in poco tempo passerete dallo sparare a casaccio a muovervi per rendere massimamente efficace ogni singolo colpo, e allo stesso tempo evitare di essere spappolati. The Bug Butcher è tutto tranne un gioco facile, parliamoci chiaro, ma allo stesso tempo non è scorretto, nel senso che sarà il giocatore a dovere imparare, passo dopo passo, le strategie più efficaci e applicarle.



Di strategie vere e proprie è giusto parlare, dal momento che ciò che eleva The Bug Butcher rispetto alla concorrenza è, tra le altre cose, un più o meno vasto assortimento di nemici, ognuno di essi fortemente caratterizzato e richiedente un diverso approccio. Si passa dall'insetto più comune, annientabile con pochi colpi e piuttosto inoffensivo, a quello decisamente più ingombrante che si moltiplicherà in altri nemici più piccoli una volta colpito; proseguendo nel nostro inventario, troviamo anche il nemico magari poco coriaceo, a cui però basterà un solo colpo per uccidervi, a quello capace di sparare a propria volta. Tutti questi avversari saranno poi mescolati e alternati tra loro nei trenta (non molti) livelli previsti dalla modalità principale.



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La longevità è ampliata dalla natura prettamente arcade del titolo, che offre un ferreo sistema a punti grazie al quale saremo continuamente chiamati a migliorarci. A una durata in definitiva più che discreta, gli sviluppatori hanno pensato di aggiungere ulteriori fattori di varietà oltre a quelli legati ai nemici.



In primis troviamo una sorta di albero delle abilità, piuttosto stilizzato ma efficace, da sviluppare. Grazie a questo potremo apprendere e utilizzare abilità passive, oltre a speciali poteri attivabili una volta raggiunto il giusto quantitativo di combo. Sì, perché quelle vecchie volpi di Awfully Nice Studios si sono immaginate un bel modo per tenere sempre “sul pezzo” il videogiocatore. In particolare quest'ultimo, nel caso in cui ottenesse un elevato numero di uccisioni ravvicinate tra loro, sbloccherà speciali bonus da attivare tramite la pressione del tasto Quadrato (invincibilità e cadenza di fuoco aumentata, congelamento provvisorio di tutti i nemici presenti a schermo e così via), che si alterneranno a meno efficaci, ma comunque utili, power-up lasciati cadere dai nemici (colpi più efficaci, dalla portata maggiore e altro ancora). Il risultato di tutto questo insieme di fattori è altamente spettacolare e, cosa che maggiormente conta, divertente.



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11 agosto 2017 alle 16:11

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