Monster Hunter Stories - recensione
Cercare in Monster Hunter Stories tutto ciò che da sempre allieta e diverte i cacciatori più longevi e fedeli alla saga di Capcom potrebbe costare una cocente, quanto inutile delusione. Cocente perché questo spin-off, a ben vedere, si allontana molto dai canoni a cui ci ha abituato il brand iterazione dopo iterazione, pur riproponendo, opportunamente riletti e aggiornati, stilemi e meccaniche ben noti.
Inutile perché, a conti fatti, abbiamo a che fare con un RPG che, prendendo spunto ora da Pokémon, ora da The Legend of Zelda, conquista e diverte sia se siete tra coloro che conoscono a memoria i pattern d'attacco di un Lagiacrus, sia che vi avviciniate per la prima volta alla saga, attratti dai colori sgargianti che caratterizzano l'art design del titolo realizzato in esclusiva per Nintendo 3DS.
Le premesse narrative, del resto, già solo per la loro esistenza, già solo perché finiscono per influenzare corso e progressione dell'epopea, spiazzeranno i fan di vecchia data, abituati, fatto salvo per Monster Hunter 4, ad avventurarsi senza alcuna giustificazione o motivazione che non fosse il solo e unico piacere per la caccia.
