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Blue Reflection - recensione

L'ultima fatica di Gust Co è anche l'ultima istanza del cosiddetto "Bishojo Matsuri", ovvero il festival delle belle ragazze. Si tratta di una serie di titoli consacrati alla celebrazione della gioventù femminile, obiettivo raggiunto attraverso racconti fantastici focalizzati sulla crescita personale, il coraggio e la scoperta delle interazioni sociali. Nonostante la bella premessa, opere di questo genere sono spesso accusate di mettere in scena il cosiddetto "Yuri Baiting", ovvero lo sfruttamento delle possibili relazioni romantiche volte ad attrarre una determinata categoria di pubblico.



Fortunatamente, Blue Reflection riesce a non cadere in questa trappola, proponendo invece un intreccio narrativo e un design dei personaggi che in fin dei conti ben si sposa con l'intento originale del team di sviluppo. Protagonista del gioco è infatti Hinako Shirai, giovanissima ragazza da poco trasferitasi in un liceo femminile. Hinako ha visto infrangersi il suo sogno di diventare ballerina in seguito a un infortunio, e sta vivendo un momento di grande crisi che culmina nel pensiero di essere ormai completamente inutile. In seguito all'incontro con una conoscente, Hinako si ritroverà inspiegabilmente catapultata nel mondo parallelo di Komon, un ambiente popolato da mostri di ogni genere; è qui che la nostra protagonista scoprirà di essere una Reflector, e di poter utilizzare questo potere per combattere i nuovi nemici.



A guidarci attraverso questo universo parallelo fatto di mostri e oggetti fantastici saranno due sorelle, Yuzu Shijo e Raimu Shijo, due Reflector pronte a spiegare a Hinako parte della missione delle ragazze magiche, convincendola che una volta raccolti tutti i frammenti di emozioni, sarà per lei possibile esprimere il desiderio di tornare a danzare. La ricerca di Hinako e la personalità ambigua delle altre due Reflector si svilupperanno sia sullo sfondo della scuola, tra le vicende e le problematiche delle compagne, sia su quello di Komon nel mezzo di incessanti battaglie.

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26 settembre 2017 alle 15:10