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Nights of Azure 2: Bride of the New Moon – Recensione

L'ultima decade videoludica è stata sempre caratterizzata dal mancato arrivo di molti titoli Made in Japan nel Vecchio Continente. Ultimamente però sembra che questo trend stia andando a esaurirsi, grazie soprattutto al lavoro di software house come Gust. Questi talentuosi sviluppatori hanno capito, dopo il successo in Occidente della saga Atelier, che la produzione di giochi di ruolo che riescano a distaccarsi sensibilmente dalle caratteristiche tipiche del genere possono avere successo anche nel continente europeo.



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Proprio da queste premesse nasce Nights of Azure che, dopo meno di un anno dalla sua pubblicazione, ha già ricevuto un seguito che corregge i problemi più grossi di questo primo capitolo. Nights of Azure 2: Bride of the New Moon è il terzo titolo di una serie di giochi richiamanti la tematica delle relazioni adolescenziali tra giovani ragazze, le quali molto spesso sono ben più di semplici amicizie. Questo secondo capitolo riesce nell'impresa di creare un background narrativo molto interessante, anche se simile al più famoso Tales of Berseria, e ne migliora l'esperienza generale. Quindi, per non perderci in inutili chiacchiere, andiamo subito a fare la conoscenza della Moon Queen e della bella Aluche.



Aluche e le sue amiche



Il comparto narrativo di questo Nights of Azure 2 ricalca interamente quanto visto nel primo capitolo della serie, dove una giovane ragazza deve impedire la fine del mondo e il sacrificio della sua amata. Mentre nel primo capitolo avevamo visto la giovane Arnice impedire al Night Lord di far scendere sul suo mondo la notte perpetua e scongiurare il sacrificio dell'amata Lilysse, ora invece sarà il turno di Aluche che, con l'aiuto delle sue amiche, deve sventare i piani della Moon Queen, intenta a completare l'opera del Night Lord.



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Inizialmente, la missione principale di Aluche affidatagli dalla Curia, gruppo religioso che rappresenta l'umanità, sarà infatti quella di proteggere l'amica Liliana portatrice di un potere talmente grande da poter distruggere il grazioso nemico. Proprio durante una missione di soccorso però Aluche, Liliana e Ruenheid vengono attaccati dalla Moon Queen che, dopo un combattimento senza esclusione di colpi, riesce a porre fine alla vita della nostra procace protagonista. Quando tutto sembra giunto alla fine, Aluche si risveglia in uno strano albergo del Clero con nuovi poteri e abilità, oltre a un nuovo sgargiante colore di capelli. La giovane guerriera però comprenderà ben presto di essere diventata un mezzo demone, gli stessi che lei e il suo ordine combattevano da generazioni.



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Dal punto di vista narrativo, la storia si svilupperà in maniera abbastanza lineare con molti personaggi, più o meno ben caratterizzati, che andranno ad ampliare il roster a disposizione. La storia, come detto in precedenza, non regalerà particolari colpi di scena e andrà dritta verso la sua naturale conclusione, lasciando al giocatore quella sensazione di occasione mancata. Anche gli stessi personaggi, che sarà possibile conoscere meglio grazie a particolari missioni a loro dedicate, saranno caratterizzati in maniera superficiale. Molte attenzioni infatti saranno concentrate sulle prime ragazze che incontreremo, per poi diminuire progressivamente di personaggio in personaggio. Sia chiaro però, il gioco riesce a trasmettere pienamente quello che è il rapporto di queste guerriere, in molte situazioni molto più di semplici amicizie.



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12 novembre 2017 alle 15:20

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