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Cyberpunk 2077 potrebbe diventare un gioco servizio a medio-lungo termine

Da qualche anno a questa parte, di Cyberpunk 2077 non si sa praticamente nulla. Lo sviluppo del gioco sta procedendo da un periodo ormai lunghissimo in totale segretezza. Più volte i membri del team hanno dichiarato di volersi prendere tutto il tempo che serve per realizzare appieno la loro visione e di non dar credito alle voci che si susseguono in rete. Gli anni trascorsi hanno però portato i fan ad elaborare diverse speculazioni, ulteriormente arricchite dalle ultime, emblematiche dichiarazioni di Adam Kiciński, CEO di CD Projekt RED.



Intervistato dal sito polacco Strefa Inwestorów, legato al mondo della finanza, Kiciński ha diffuso ulteriori dettagli sulle motivazioni dietro la decisione di inserire nel gioco un comparto multiplayer. A quanto pare le funzioni online non saranno una semplice comparsa, ma andranno ben oltre.“Vogliamo sperimentare in nuovi settori che non sono stati esplorati nella saga di The Witcher. Non posso dire ancora molto del gioco se non che ci siamo posti ambizioni davvero notevoli, è questo il nostro modo di lavorare. Vogliamo spingerci ancora più in alto e rendere Cyberpunk 2077 ancor più ‘significativo' dal punto di vista commerciale.



Oltre a confermare la presenza di un elaborato Social Hub nel gioco, secondo Kiciński il multiplayer è “necessario, o quantomeno fortemente raccomandato, per ottenere risonanza a lungo termine. Ad un certo punto, abbiamo ipotizzato che in Cyberpunk possa essere presente un certo elemento online (microtransazioni? n.d.r.)”.



“Il multiplayer è strategicamente importante nel mercato dei giochi come servizi, ossia videogiochi che generano entrate stabili da periodo a periodo. Ovviamente ogni titolo ha un ciclo di vita limitato, anche se alcuni giochi del tipo che ho appena menzionato possono durare anche più di 10 anni. Quel che vorremmo fare è costruire una fonte stabile di introiti. In futuro, immaginiamo un numero sempre maggiore di legami fra i videogiochi AAA e i giochi intesi come servizi.”



Voi come giudicate le dichiarazioni di Kiciński? Del tutto fisiologiche nel mercato di oggi, o preoccupanti per una compagnia che si è sempre concentrata esclusivamente sul single player?



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17 novembre 2017 alle 16:30